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Boschi: "Scuole e investimenti. Bisogna ripartire così"

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Estratto dell'intervista di Maria Teresa Meli, "Corriere della Sera", 29 luglio 2020. 

Onorevole Maria Elena Boschi, Italia Viva era contraria alla proroga dello stato di emergenza sino a dicembre. Il governo ha trovato un compromesso prolungando l'emergenza solo fino a ottobre. Soddisfatta?
«Come dice lei, è un compromesso. Oggi abbiamo 40 persone in terapia intensiva ma i dati dicono che ci sono oltre 500.000 persone che hanno perso il posto di lavoro. Lo stato di emergenza di questo Paese adesso riguarda il lavoro prima che il Covid».

Siete diventati negazionisti anche voi?
«Non lo dica nemmeno per scherzo. Siamo stati i primi a chiedere la zona rossa in tutta Europa. Il contagio continua e dobbiamo essere super prudenti. I dati però dicono che in questa fase il virus non produce gli stessi danni catastrofici di quattro mesi fa. E dunque dobbiamo ripartire, a cominciare dalle scuole. E dagli investimenti, viste le ingenti risorse disponibili».

Ma c'è proprio bisogno di una commissione per il Recovery plan?
«Non c'è bisogno né di commissioni né di task force. Più che aumentare le poltrone penserei a come aumentare i posti di lavoro. Il Parlamento può e deve essere coinvolto con una discussione su come spendere questi soldi. Noi chiediamo di mettere subito risorse su turismo, moda, ristorazione, artigianato. Vorrei vedere meno post su Facebook e più decreti attuativi».

Accederemo al Mes in autunno o la avrà vinta il Movimento 5 stelle?
«È ovvio che chiederemo i soldi del Mes. I 5 Stelle stanno solo aspettando che passino le Regionali. I grillini che chiedevano di uscire dall'Euro non ci sono più, un tempo andavano in pellegrinaggio dai Gilet gialli ora ascoltano Macron e Merkel. Questi soldi servono agli italiani e sono disponibili da subito. Non c'è un candidato governatore che annunci che non userà i soldi del Mes».

Era proprio opportuno postare quella foto della gita in barca a Ischia in un periodo in cui gli italiani se la passano così male? Ha visto quanti hater l'hanno attaccata?
«Sono oggetto dell'odio dei leoni da tastiera da anni. C'è chi preferisce il gossip, ma io rivendico il diritto di essere giudicata per ciò che faccio in Parlamento, non per il colore del mio costume a Ischia».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.