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Boschi: “Scegliamo un arbitro della democrazia per i prossimi sette anni”

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Intervista di Federico D'Ascoli, "la Nazione", 24 gennaio 2022.

«Nonostante sia la terza volta l'emozione è sempre la stessa, come il senso di responsabilità, perché scegliamo una figura importante, un arbitro della democrazia per i prossimi sette anni». Maria Elena Boschi da Laterina ha già partecipato alle votazioni del Napolitano bis e a quella di Mattarella.

«Nel 2013 il clima era molto pesante dal punto di vista emotivo - ricorda la capogruppo di Italia Viva alla Camera dei deputati - io ero da poco entrata in Parlamento: mentre votavamo c'erano i 5 Stelle che soffiavano sul vento della protesta e assediavano Montecitorio. Un clima di tensione assoluta che ha rovinato uno dei momenti più alti della nostra democrazia».

Andò decisamente meglio due anni dopo con Mattarella: «Fu bravo Renzi a gestire la situazione regalando all'Italia un capo dello Stato oggi apprezzato da tutti, all'interno e all'esterno dei palazzi della politica». L'unica certezza è che non si potranno chiedere ulteriori sforzi all'attuale inquilino del Quirinale: «In tanti hanno chiesto a Mattarella una disponibilità che lui ha sempre negato. Sono convinta che i giochi si apriranno alla quarta elezione e i prossimi giorni saranno fondamentali per trovare una convergenza su un nome» risponde Boschi.

La sensazione è che alla fine sarà Draghi il nome che riuscirà a mettere tutti d'accordo.
«Vedremo, al momento ci sono varie ipotesi aperte. Noi lo abbiamo sempre detto: l`attuale premier incarnerebbe bene le caratteristiche del presidente. Ma ancora non c'è un accordo: vedo ancora molti nomi di valore in campo. Ci sono anche molte donne che hanno le carte in regola per salire al Quirinale, potrebbe essere la volta buona».

Lei oggi finisce 41 anni nel primo giorno di votazioni. Ce la farà a festeggiare?
«Il tempo sarà pochissimo tra riunioni, votazioni e scrutini. Preferisco brindare al mio compleanno in ritardo, davvero quando avremo scelto la persona giusta per rappresentare l'Italia».