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Boschi: "Eliminiamo questa ingiustizia e cambiamo la vita a tanta gente"

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Intervista a Maria Elena Boschi di Alessandro Di Matteo per La Stampa: "Eliminiamo questa ingiustizia e cambiamo la vita a tanta gente"

"La mia proposta è già bipartisan" ALESSANDRO DI MATTEO ROMA, La Stampa

Le diagnosi di tumore aumentano, le guarigioni per fortuna anche. Ma sono sempre di più le persone che si trovano a vivere in una sorta di limbo: fuori dalla malattia per i medici, ma non per banche e assicurazioni che negano mutui, polizze, adozioni. Maria Elena Boschi è la prima firmataria di una delle proposte di legge che mirano a introdurre l'«oblio oncologico», vale a dire il diritto delle persone guarite a non dover segnalare di aver avuto la malattia nel momento in cui chiedono un mutuo o sottoscrivono una polizza vita.

Boschi, perché non vengono esaminate dalla Camera?

«È la prima proposta di legge che ho presentato appena rieletta. Un impegno che avevo preso con alcune associazioni di pazienti ed ex pazienti oncologici e a cui ho lavorato insieme a Lisa Noja. Il gruppo mi ha sostenuto, ottenendo la calendarizzazione in aula per giugno, ma il lavoro in commissione è appena agli inizi purtroppo».

Non sarebbe utile un'iniziativa bipartisan che unisca le varie proposte di legge, facendo un fronte comune per accelerare?

«La mia proposta già lo è. È stata sottoscritta da maggioranza e opposizione, a cominciare da Guerini e Rossello, segno che ci si può lavorare insieme. La cosa importante comunque non è la firma sulla legge, ma che arrivi presto in gazzetta ufficiale. La proposta di partenza può essere anche modificata e migliorata, anche alla luce dell'esperienza di altri Paesi. Con la collega Marrocco, come relatrici, ci impegneremo perché ci sia il prima possibile un testo ampiamente condiviso. Sarebbe un bel segnale approvarla all'unanimità. A moltissime persone potrebbe cambiare la vita».

Lei ha rivolto un appello alla premier Meloni. Potreste chiedere al governo di fare propri i testi presentati trasformandoli in un decreto?

«Mi piacerebbe che il Parlamento potesse approvare la legge in tempi rapidi, senza bisogno di un Dl. Se c'è la volontà di tutti, ci si può riuscire. Chiaramente, governo e maggioranza sono decisivi e per questo ho chiesto che la presidente Meloni sostenga in prima persona questa iniziativa, come sta facendo Sanchez in Spagna. Poi, se dovesse servire un Dl per accelerare, non mi opporrei perché la priorità è che la legge diventi realtà al più presto. Si tratta di superare un'ingiustizia che tocca la vita di tantissime persone, senza un fondamento scientifico. Per fortuna, specie per alcune tipologie di tumori, ormai la possibilità di guarigione è davvero alta».

Il Parlamento Ue ha emanato una risoluzione sull'oblio oncologico più di un anno fa, come mai in Italia non si è fatto nulla finora?

L'Ue invita i Paesi membri a intervenire entro il 2025, ma mi auguro che in Italia ci si riesca entro quest'anno. Chi ha superato una prova difficile come quella di un tumore ha diritto a una nuova opportunità senza subire anche l'umiliazione di sentirsi rifiutare un mutuo o la possibilità di diventare genitore solo perché si è ammalato. È una situazione che tocca praticamente ogni famiglia. Quando decidiamo come intervenire dobbiamo avere presente che chiunque purtroppo potrebbe trovarsi ad affrontare una malattia oncologica e per fortuna i risultati della scienza ci incoraggiano a sperare.Sarebbe un bel segnale approvarla in tempi rapidi all'unanimità Il tema tocca praticamente ogni famiglia, può capitare a chiunque.