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Boschi: “È ora che il premier decida. Impraticabile andare al voto”

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Estratto dell'intervista di Alessandro Di Matteo, "la Stampa", 6 gennaio 2021.

Italia Viva aspetta ancora «risposte» dal premier, le ministre renziane sono «pronte a dimettersi» ed è arrivato il momento che «Conte si decida». Maria Elena Boschi è netta, «non ci accontenteranno con un rimpasto» e se si aprisse la crisi sarebbe Mattarella a decidere se e a chi assegnare un nuovo incarico. Del resto «nessuno avrebbe mai immaginato, tre anni fa, che un professore senza esperienza politica diventasse premier...».

A che punto siamo? È arrivato il momento di una decisione da parte vostra?
«La domanda va fatta al presidente Conte, non a noi. Noi abbiamo posto questioni di merito: dal piano vaccini all'Alta velocità, dalla riapertura delle scuole all'utilizzo del Mes per la sanità. A oggi, nessuna risposta dal governo. Forse il presidente vuole verificare fino in fondo l'ipotesi dei responsabili prima di chiarirsi con noi. Legittimo, ma l'importante è che non perda tempo. Noi siamo pronti al dibattito in Parlamento, le nostre ministre sono pronte a dimettersi. Conte si decida».

Conte starebbe rinunciando alla fondazione per la cybersecurity. Non è sufficiente?
«Mi sembra ovvio che Conte si fermi, come peraltro gli ha chiesto il Copasir. La vera sorpresa è che ci abbia provato, non che si sia fermato. Ma certo non basta. Abbiamo chiesto di triplicare i soldi per cultura e turismo nel Recovery Plan, di investire su formazione e occupazione per i giovani, dì mettere al centro il lavoro e non l'assistenzialismo. Non pretendiamo che sia tutto "un prendere o lasciare", ma meritiamo almeno la serietà di una risposta. E meno male che almeno noi il Piano lo abbiamo letto».

Renzi dice: pensano di risolvere tutto con un rimpastone! Significa che il Conte bis è finito e serve un "ter"?
«La narrazione che viene dagli uffici del premier è che ci accontenteranno con un rimpasto. Non è così. Per noi contano le idee, non gli incarichi. Tutti a parole si dicono d'accordo con i temi che abbiamo posto. Innanzitutto chiariamoci su questo, poi verranno i ministri. Noi vogliamo aprire le scuole, non una crisi di governo. I governi durano finché hanno la maggioranza in Parlamento. Tocca al premier, non a me, decidere con. quali strumenti vuole verificare se questa maggioranza c'è ancora».

La fiducia al governo dipenderà anche dall'impegno a prendere il Mes per la sanità?
«Se avessimo voluto fare ricatti su un singolo punto, avremmo potuto mettere in difficoltà più volte il governo anche nelle settimane precedenti. Specie in Senato. Detto questo, se Conte e M5S insistono a dire no a 37 miliardi disponibili subito per la sanità devono spiegare ai cittadini i ritardi sui vaccini, le difficoltà coi tamponi, le liste di attesa per una mammografia. Non è decisivo per Italia Viva, è decisivo per l'Italia. Ma mi sento di poter dire che su questo punto tutti arriveranno sulla nostra posizione».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.