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Boschi: «Difesa comune, nuovo Mes e Draghi al posto di Ursula: il nostro piano per l'Europa»

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Intervista a Maria Elena Boschi per «Il Messaggero» e «Il Mattino» del 2-04-2024

Di Andrea Bulleri

L’ex Ministra: Iv non si federerà con Bonino ma insieme fermiamo i sovranisti. Per Emma possibile la presidenza del Parlamento Ue.

Maria Elena Boschi, la lista Stati Uniti d'Europa è progetto politico a lunga scadenza o dopo le Europee ognuno per la sua strada?

«È una lista di scopo, nessuna federazione o vincolo sulla politica nazionale. Ma ogni eletto in Europa dovrà portare avanti le nostre proposte a cominciare dalle grandi riforme istituzionali. Il progetto che tiene insieme gli Stati Uniti d'Europa è riportare al centro la politica in Europa e non la burocrazia.»

Sicuri che l'accordo si faccia? Pizzarotti sostiene che nulla sia ancora deciso.

«L'accordo c'è già. II simbolo anche. Stiamo finendo il lavoro su programma e liste. È un peccato che Pizzarotti non sia d'accordo, ma non saranno i cavilli burocratici o le sue ambizioni a far fallire tutto. C'è in gioco qualcosa di più grande del destino personale di Pizzarotti: bloccare l'avanzata dei sovranisti, togliendo seggi a Meloni, Conte e Salvini».

Cosa vi unisce a Emma Bonino, oltre alla necessità di superare la soglia di sbarramento?

«Lo stesso sogno europeo. Veniamo da storie diverse, su alcune cose possiamo anche non pensarla nello stesso modo, ma non quando si parla di Europa».

Calenda si chiama fuori. Crede che ci ripenserà?

«Probabile. Non sarebbe la prima volta che cambia idea all'ultimo momento. Da parte nostra nessun veto, ma non mi appassiona molto la telenovela su Calenda. Se Calenda preferisce passare le giornate tra attacchi personali e offese, mi spiace per lui. I suoi continui scatti di umore e le sue giravolte non hanno nulla di politica».

Renzi si candiderà in prima persona? E se eletto lascerà il Senato per andare a Bruxelles?

«Se si candiderà, sarà eletto e andrà a Bruxelles. Se non si candiderà farà campagna elettorale come fosse candidato, senza alcun passo indietro come in passato».

Come funzionerebbero gli Stati uniti d'Europa, concretamente?

«Noi avremo almeno 6 parlamentari in Europa e si impegneranno sulle nostre proposte come la riapertura del Mes sanitario, una politica estera e difesa comune. Il mio sogno sarebbe essere determinanti per vedere Draghi presidente della commissione. O Bonino presidente del parlamento».

La difesa comune dovrà essere il tema centrale della prossima Commissione?

«Sarà uno dei temi centrali. Lo impone il caos mondiale che ci circonda. Prima ancora della difesa comune però dobbiamo avere una politica estera degna di questo nome».

Come si difendono i confini dell'Ue a contatto con la Russia?

«Con la deterrenza militare. Ma anche con una più forte azione diplomatica. Per chiudere il conflitto serve la politica, non una escalation militare. Abbiamo sempre sostenuto la necessità di accompagnare all'aiuto militare a Kiev, un'azione politica unitaria dell'Ue. Abbiamo proposto fin dal febbraio 2022 di nominare un commissario speciale del livello di Merkel o Blair».

Italia viva ha detto no a von der Leyen, che però potrebbe essere sostenuta da Macron. Il gruppo Renew partirebbe spaccato?

«La sosterrà di sicuro FI e magari alla fine la Meloni, molto ambigua su questo. Non noi. Il nostro giudizio su questi 5 anni non è positivo specie per politica estera e per il green deal che danneggia le nostre aziende».

Con Renzi eravate i "rottamatori", ora si parla di un ritorno di Cuffaro, Mastella, Cesaro. Come mai questo revival della Dc?

«Mi pare surreale questo dibattito su persone che non sono candidate e - a onor del vero - non hanno mai chiesto di esserlo. Tutto inutile, polemica politica. Se invece c'è chi cerca di offendere e delegittimare così la tradizione cattolico popolare nel nostro Paese, sbaglia. Quella storia ha dato molto all'Italia. E penso che molti eredi della tradizione Dc voteranno per noi».

In Piemonte Iv andrà con Cirio?

«Ogni regione per noi è una storia a sé: dalla Basilicata dove sosteniamo Bardi alla Emilia Romagna dove governiamo con Bonaccini. Scegliamo la soluzione migliore per quella comunità sulla base delle persone e dei programmi».

E a Firenze, se Iv non sarà al ballottaggio, in un ipotetico duello Schmidt-Funaro chi sosterrete?

«Saremo decisivi al ballottaggio, spero eleggendo la nostra Stefania Saccardi che sta recuperando punti nei sondaggi. Ma se non andrà Stefania al ballottaggio saremo comunque decisivi. A Firenze e non solo».