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Bonifazi: Sempre in tv e mai in Parlamento. Carlo è strutturalmente inaffidabile

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L'intervista a Francesco Bonifazi per "La Stampa" di Alessandro di Matteo

Carlo Calenda è «strutturalmente inaffidabile», ha «cambiato idea come aveva fatto con Scelta civica, Bonino, Letta». Francesco Bonifazi, senatore e tesoriere di Iv, risponde colpo su colpo al leader di Azione, anche se dice di sperare che il progetto del Terzo Polo possa essere salvato. Calenda insiste: è colpa di Renzi, dice «io lavoravo al partito unico e lui era in Arabia, alle Bahamas...".

Non credevate in questo progetto?

«Ci credevamo e ci crediamo ancora. La nostra proposta di accordo e ancora valida, solo Calenda ha deciso, dopo essersi confrontato allo specchio, che il partito unico è morto. Quanto alle Bahamas: Renzi è stato in Aula per più del 50% dei voti, Calenda meno della metà di Renzi. Carlo è sempre in tv e non è mai in Parlamento: ci vorrebbe un po` di pudore prima di attaccare noi su questo tema»

Secondo il leader di Azione la vostra ritrosia è confermata dal fatto che non avete acconsentito a devolvere alla federazione anche il due per mille del 2023. È stata la gestione della cassaforte uno dei motivi della rottura?

«Una menzogna clamorosa. Noi abbiamo sempre pagato tutto a metà. Sono il tesoriere di Iv, lo so. Pensi: abbiamo dato un milione e mezzo di euro a Calenda per fare pubblicità non al Terzo Polo ma alla sua faccia, al suo nome, ai suoi social. Carlo ha avuto da noi quello che avevamo pattuito, sempre. Quanto al futuro: finché non c`è il partito si paga tutto a metà, dal giorno dopo il segretario gestisce anche la cassa. Semplice, no? Perché non hanno voluto questo accordo? Devono forse pagare debiti della mastodontica struttura di Azione? O pagare qualche altro sondaggista che gratifica l`ego di Calenda? » .

Il vostro ormai ex alleato sembra anche molto preoccupato dai possibili conflitti di interessi di Renzi, aveva pretesto una norma nel documento comune e a Repubblica ha detto che lui «guadagna 2 milioni in giro per il mondo». L`attività privata del leader Iv non è un problema?

«No. Intanto abbiamo approvato quell`emendamento, come dimostra il nostro documento. Non ci fa paura e non ci dà noia. E poi c`è un equivoco di fondo: Renzi non è un lobbista. Renzi sta nei board di istituzioni internazionali che ne richiedono la presenza perché è stimato in tutto il mondo. È tutto legittimo e lecito. O vogliamo dire che la dichiarazione dei redditi di Renzi è la causa della rabbia di altri? Le sembra normale far saltare un partito per lo stipendio di un senatore?» .

Vi separate anche come gruppi parlamentari?

«Spero di no. Io sono per stare tutti insieme, sia a Roma che in provincia. Ma decideranno gli amici di Azione: per restare insieme bisogna essere in due, noi ci siamo».

Renzi dice che non ci sono motivi politici dietro la rottura. Ma allora come è possibile che non abbiate trovato una mediazione?

«Inspiegabile. L`unica motivazione che mi sembra plausibile è che Carlo abbia deciso nei giorni di Pasqua di rompere, a freddo. E poi ha costruito una narrazione, claudicante, su questo. Legittimo ma poco lungimirante. Le dichiarazioni positive di Calenda su II Riformista, Leopolda, ruolo di Renzi sono agli atti e la rete non dimentica. Come può aver cambiato idea anche su questo dopo ciò che già ha fatto con Scelta Civica, Bonino, Letta? Carlo diventa strutturalmente inaffidabile, è un peccato vederlo disperdere così i propri talenti».

Entrambi dicono che continueranno per conto proprio nel progetto di un Terzo polo: avete preso 1`8% alle politiche insieme, alle regionali siete andati male. C`è spazio per due partiti che si contendono i voti di centro?

«Spero che ce ne sia una solo. Tutti insieme. E lavoro per questo». -