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Bonifazi: «È la fine di un calvario. Nella giustizia qualcosa non va»

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Intervista a Francesco Bonifazi per «Il Tirreno» del 14-04-2024

di Barbara Antoni

Il parlamentare di Iv assolto da tutte le accuse: «Io guardo solo avanti»

Meloni ha iniziato la sua discesa. Calenda non è un politico sereno. Ha distrutto il terzo polo durante una riunione»

di Barbara Antoni

Finalmente libero dal peso di una vicenda giudiziaria infinita, scoppiata nel 2018, quando era al secondo mandato da parlamentare del Pd e anche tesoriere del suo partito di allora. Fu indagato per finanziamento illecito ai partiti: la tesi accusatoria ruotava intorno alla somma di 150mila euro arrivata alla fondazione Eyu, che presiedeva, dal costruttore Luca Parnasi (finito nei guai lo stesso anno per corruzione). Quell'accusa, il 5 aprile scorso, dieci giorni fa, è definitivamente decaduta con l'assoluzione pronunciata dai giudici. E Francesco Bonifazi, avvocato fiorentino e oggi deputato di Italia Viva, di cui è esponente di spicco, confessa di sentirsi si alleggerito, seppure allo stesso tempo «amareggiato». Ma, soprattutto, sottolinea, guarda avanti. Alla sfida delle europee, a costruire un centro forte che sia la vera alternativa alla maggioranza di governo del Paese. E guarda anche al futuro della sua città, Firenze.

Assolto dopo una vicenda giudiziaria dl oltre sei anni. Onorevole Bonifazi, qual è stato il suo primo pensiero dopo il proscioglimento?

«Un grande senso di liberazione accompagnato però dalla consapevolezza e dall'amarezza che qualcosa non ha funzionato. Oltre sei anni tra indagini e processo sono davvero troppi, soprattutto se si considera che la mia vicenda — per la sua semplicità — doveva chiudersi durante la fase dell'indagine».

Dal suo profilo social ha commentato "non posso dirmi felice, ma soddisfatto". Significa che ha avuto giustizia ma si è sentito perseguitato?

«No, non credo di essere un perseguitato. Credo però che le cose così non possano funzionare. Io sono uno tra i tanti che hanno subito gli effetti di un sistema giudiziario che non funziona e che merita una radicale riforma. Sono un uomo fortunato che ha avuto una difesa formidabile rappresentata dall'avvocato Angelo Nanni e all'avvocato Lorenzo Pellegrini, ma la maggior parte dei cittadini non ha questa fortuna».

Ritiene di essere finito sotto attacco perché lei è una delle persone più vicine a Matteo Renzi?

«Non sono in grado di dirlo, certo è che quasi tutti i membri della famiglia di Renzi sono stati oggetto di indagini e processi senza contare gli arresti dei suoi genitori. Sorte simile per tutti i suoi più stretti amici e collaboratori tra i quali ci sono anche io: una coincidenza disarmante».

“Da oggi nessuno di noi risponderà agli attacchi paragrillini di Azione", è una sua frase. Liquida così Carlo Calenda, che è stato uno tra coloro che l'avevano duramente attaccata quando si aprì l'inchiesta giudiziaria che l'aveva coinvolto?

 «Calenda è un uomo politicamente roso dalla rabbia e dall'invidia, non è un politico sereno. Ha distrutto il terzo polo durante una riunione che ha messo in luce tutta la sua incapacità politica e di leadership. Quello che ha detto di me troverà giustizia nelle sedi appropriate. Io faccio politica, lui aggredisce gli altri. La differenza è tutta qui».

"Adesso si parla solo di futuro, di sogno, di Europa", sono ancora sue parole. Come si prepara il vostro progetto riformista ad affrontare le elezioni europee e in una coalizione nuova, con la lista Stati Uniti d'Europa?

«La lista Stati Uniti di Europa è la sola novità di queste elezioni europee. Dobbiamo cambiare un'Europa assente dallo scenario geopolitico, dalla guerra in Ucraina alla guerra in Medio Oriente. Abbiamo le idee chiare. Vogliamo l'elezione diretta del Presidente della Commissione, il superamento del diritto di veto ed un esercito europeo».

Un passaggio sulla fase che vive l'Italia oggi. II governo Meloni sta virando sempre più a destra. Alcune promesse, come quella di togliere le accise sulla benzina, non sono state rispettate, e la benzina è sempre più cara. Se si votasse oggi per le politiche in Italia, pensa che la coalizione di maggioranza otterrebbe gli stessi risultati?

«Meloni ha iniziato la sua discesa. Il governo fa poco e male e quello che ha promesso non lo mantiene. Sono lontani i tempi del video della Meloni al benzinaio in cui se la prendeva con le accise. Pensate che le ha aumentate, cancellando i provvedimenti del Governo Draghi. Ma potrei anche dire di come sono lontani i tempi dei porti chiusi e dello stop agli immigrati».

Voi, come riformisti, quale alternativa state costruendo?

 «Un'alternativa che parli davvero alle persone, senza false promesse. "Centro" non è una parola vuota. Stare al centro significa mettere al centro gli interessi degli italiani: di chi lavora, di chi sogna, di chi vuole soluzioni concrete ai piccoli e grandi problemi».

Ultima domanda. Da fiorentino, qual è il suo pronostico per le amministrative del prossimo giugno nella sua città? Come finirà la corsa di Stefania Saccardi, Sara Funaro e Eike Schmidt?

«Firenze è sporca, insicura. I fiorentini sono tartassati dalle multe. Dario Nardella non ha dato una visione di futuro alla città. Stefania Saccardi sarà la vera sorpresa di questa tornata elettorale: saremo decisivi, è una scommessa che sono certo di vincere».