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Bonetti: "Siamo l'antidoto al populismo di destra e sinistra"

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Intervista di Michele De Feudis, "la Gazzetta del Mezzogiorno", 16 settembre 2020. 

Ministra Elena Bonetti, il fronte riformista si presenta in Puglia con Azione, +Europa e Italia Viva per Ivan Scalfarotto presidente. Qual è la peculiarità di questa proposta politica?
«Presentiamo un progetto per la Regione che rimette al centro un riformismo pratico, non retorico, che decliniamo in tutti i settori. In questa competizione da un lato c'è una rincorsa delle forze populiste, sulla paura e le attese, nonché una gestione sanitaria deficitaria, dall'altro c'è la proposta concreta di Ivan costruita su politiche attive per il lavoro e fondi Ue usati e spesi fino in fondo. Da qui parte un modello produttivo che si integra con la sostenibilità ambientale».

Lei è stata, con il ministro Boccia, la regista dell'intervento di Palazzo Chigi nel decreto che ha introdotto la doppia preferenza di genere nella legge elettorale pugliese...
«Ho dovuto usare il potere sostitutivo perché la maggioranza del governatore Michele Emiliano non ha pensato di garantire un diritto previsto per legge nazionale, mentre per noi le pari opportunità sono una priorità. Lo testimonia l'impegno di Teresa Bellanova e non a caso Scalfarotto ha dichiarato che da presidente manterrebbe questa delega».

Nelle manifestazioni di Italia Viva in Puglia si è registrata una forte presenza giovanile.
«Perché promuoviamo un potenziamento sia nella formazione che nel lavoro per i giovani, con il sostegno alla imprenditoria giovanile. Qui troppi giovani sono costretti a emigrare, mentre dovrebbero poter realizzare il proprio talento in questa terra. La Puglia può diventare un incubatore di innovazione e lavoro e penso alle competenze nell'ambito scientifico e umanistico che in questa regione hanno una tradizione consolidata».

Cosa vi distingue dall'offerta progressista di Emiliano?
«Emiliano rappresenta il populismo applicato o al centrosinistra. Noi siamo altro, vogliamo rinnovare la classe dirigente rispetto a visioni e logiche politiche stantie. Puntiamo al protagonismo giovanile, a sviluppare progetti come Bollenti spiriti, le cui tracce sono andate perdute negli ultimi anni».

Con Calenda e +Europa sta nascendo un'area riformista nello scacchiere politico?
«In Italia si stanno definendo proposte per il paese che intercettano l'ambizione riformista e liberaldemocratica, in nome di un nuovo paradigma sociale».

Quale?
«Vogliamo investire su un'Italia liberata dall'assistenzialismo e accompagnata a crescere. Noi guardiamo all'Ue, con Calenda e +Europa non realizziamo un cartello elettorale ma una proposta convergente».

La forza di Scalfarotto?
«Ivan fa incontrare le persone e coglie l'elemento di bellezza e di valore che ciascuno porta con sé. Ha creato una comunità libera di donne e uomini, mossa da passione e non da interessi personali, mettendosi in gioco».

Emiliano dice che Renzi vuole far vincere la destra?
«Non replico. Parlano i fatti. Abbiamo un programma per la Puglia e il Paese. Siamo riformisti, nel centrosinistra, chiaramente a sostegno di una politica che ritiene l'assistenzialismo una condanna alla fragilità. La nostra visione è all'opposto del populismo della destra e di quello di Emiliano».

Come voterà sul referendum?
«Italia Viva ha lasciato libertà di scelta. La posizione di Renzi è volta a dare una forma rinnovata alle istituzioni, che ha bisogno di qualcosa di più di un taglio dei parlamentari. Bisogna superare il bicameralismo, come prevedevamo nella riforma del 2016».

Che effetti avranno le regionali sul futuro del governo?
«Le regionali disegneranno un Paese con nuove amministrazioni. Mi auguro che siano al servizio effettivo dei territori e, per questo, mi auguro che in Puglia si cambi con Scalfarotto e in Toscana continui un progetto importante con Giani».