Governo Famiglie paese

Bonetti: "Ora avanti con il Family Act"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Estratto dell'intervista alla Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, pubblicata da "la Voce", 28 maggio 2020.

Elena Bonetti è Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia del Governo Conte II. È uno dei due esponenti di Italia Viva nell’esecutivo, insieme alla ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova. Il suo ministero è stato tirato in ballo più volte durante la pandemia di Coronavirus, soprattutto nelle ultime settimane: sul tavolo infatti ci sono gli ormai imminenti centri estivi, cui le famiglie con bambini guardano con speranza visto anche il perdurare della chiusura delle scuole. Spazio anche alle manovre in cantiere per il futuro e ad un bilancio di quanto fatto finora.

Ministra Bonetti, se ha visto le immagini degli assembramenti di Perugia o di qualunque altra città, cosa ha pensato? Non rischia di essere un assist a chi contesta la riapertura dei locali e contemporaneamente la chiusura delle scuole?
“Questo è il tempo della fiducia e della responsabilità: ognuno di noi è chiamato a prendersi cura degli altri attraverso il rispetto delle regole. Chi fa educazione è consapevole del fatto che si riesce a responsabilizzare i giovani quando a questi viene restituita l’occasione per comprendere il significato delle cose. Il fatto che i giovani siano stati privati dei contesti educativi e relazionali ha reso difficoltosa la loro abitudine al rispetto delle regole. Ma serve capire che queste regole non sono una tutela per il singolo, ma un contributo alla soluzione del problema per tutti. Non serve condannare un comportamento, serve mettere in campo delle azioni educative per i giovani, che li accompagnino nell’esercizio di quella responsabilità che hanno dimostrato di saper mettere in campo”.

Il 15 giugno ripartiranno i centri estivi (da qualche parte anche prima, in base alle scelte delle Regioni). Come si è arrivati a questa riapertura e cosa dobbiamo aspettarci per le fasce di età ancora escluse?
“Abbiamo voluto mettere in campo un progetto educativo che coinvolgesse tutto il Paese e tutte le realtà che costituiscono comunità educanti: il mondo del volontariato, le parrocchie, gli oratori, l’associazionismo, lo sport, la musica. Questo mondo rappresenta una risorsa che dobbiamo connettere per garantire una crescita ai nostri giovani. Per farlo in sicurezza, abbiamo redatto un documento che poi è diventato un allegato del Dpcm. In queste linee guida però non è compresa la fascia 0-3 perché richiede una tipologia di intervento più puntuale almeno dal punto di vista pedagogico; il Comitato tecnico-scientifico è stato sollecitato e ha garantito una risposta in settimana per garantire le attività anche ai piccolissimi".

Chi lo desidera, può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.