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Bonetti: "Le Nazioni Unite hanno un ruolo propulsore per promuovere una effettiva parità di genere"

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Pubblichiamo, qui di seguito, l'intervento della Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti, durante la tavola rotonda ministeriale “Arrivare alla parità: buone pratiche verso il raggiungimento della piena ed effettiva partecipazione al processo decisionale delle donne nella vita pubblica”, entro la 65a Commissione sullo Status delle donne delle Nazioni Unite (CSW65), New York, 15-26 marzo 2021.

Signor Presidente,
Gentili colleghe e colleghi,
Signore e Signori,

sono onorata di prendere parte a questa Tavola rotonda con stimati colleghi da diversi Paesi del mondo.

La partecipazione delle donne ai processi decisionali richiede, per diventare piena ed effettiva, la volontà di un impegno rinnovato e per molti versi ancora inedito. Tale impegno, che la crisi pandemica ha contribuito a a far emergere e ha reso ancora più urgente, poggia innanzitutto su un deciso rafforzamento della consapevolezza, personale e collettiva, del ruolo che le donne possono avere nel dare impulso alla nostra crescita economica e sociale. Le Nazioni Unite ed altri consessi internazionali hanno e possono avere, oggi più che mai, un ruolo propulsore importante per promuovere una effettiva parità di genere, e ciò anche attraverso il sostegno all’empowerment femminile e, quindi, al talento e alla leadership delle donne.

La pandemia che ha colpito tutti noi a livello globale ha visto le donne impegnate in prima linea per affrontare le emergenze, e questo nei servizi sanitari, nei servizi sociali e anche nelle case, con un aggravio dei carichi e dei servizi di cura, questi ultimi spesso non retribuiti. Le donne sono state tuttavia anche colpite in modo particolare dagli effetti che la pandemia ha avuto sulla società e l’economia, e più facilmente degli uomini hanno perso i propri impieghi. Per queste ragioni, sulla strada della ripartenza abbiamo bisogno di seguire due orientamenti fondamentali: il primo, preliminare, per debellare la diffusione del virus. Il secondo, altrettanto necessario, per consentire alle donne di mettere in campo tutto il loro potenziale e contribuire alla pari con gli uomini nel costruire il futuro che vogliamo. L’Italia è attualmente impegnata su entrambi questi fronti, a livello interno e internazionale.

Lo scoppio della pandemia ha visto l’Italia chiedere prontamente una risposta multidimensionale e multilaterale al COVID-19, basata sui principi fondamentali di solidarietà, inclusività e cooperazione. Siamo fondatori, finanziatori e co-creatori dell'ACT-Accelerator e della Covax Facility, cui abbiamo destinato un contributo di più di 100 milioni di dollari per garantire e accelerare l’accesso universale ed equo ai vaccini, soprattutto in 92 Paesi a basso e medio reddito. La nostra priorità è non lasciare indietro nessuno, perché nessuno potrà dirsi al sicuro dal virus fino a quando tutti non saranno al sicuro.

L’indirizzo dato dal presidente del Consiglio, Prof. Mario Draghi, fin dall’insediamento del suo Governo, è chiaro: l’empowerment delle donne è la chiave per ottenere una vera parità di genere e una piena partecipazione delle donne alla vita pubblica. Ora è il tempo di percorrere questa strada con impegno e visione. In qualità di Presidente del G20 per il 2021, l’Italia ha posto l’empowerment femminile al centro dei temi di confronto quale priorità di tipo trasversale, che tocca tutti gli ambiti di lavoro: dall’istruzione al lavoro, dall’ecologia all’innovazione digitale, dalla salute alla cultura. Per la prima volta, una Conferenza di livello ministeriale in ambito G20 sarà dedicata esclusivamente al tema dell’empowerment femminile.

È allo studio il rafforzamento di pacchetti di misure coerenti, basate su interventi per aumentare il numero di donne in tutti gli ambiti lavorativi, superare le barriere all’avanzamento nei percorsi di carriera, in particolare nei campi in più rapida crescita (STEM, informatica, cloud computing, dati e intelligenza artificiale), contrastare gli stereotipi di genere che impediscono alle donne di raggiungere responsabilità di leadership. Per rendere strutturali questi interventi in una visione coerente e in un orizzonte di progettualità, per la prima volta nella sua storia l’Italia si sta dotando di una Strategia nazionale per la parità di genere, con un processo che vogliamo aperto e partecipato da tutte le realtà che animano la società, dalle istituzioni alle parti sociali, all’associazionismo. Riteniamo cruciale, per il futuro del Paese, garantire a tutte e tutti condizioni di pari opportunità. Liberare fattivamente le energie ancora inespresse delle donne, attivare azioni mirate alla loro indipendenza economica, la cui assenza si configura di fatto come vera e propria violenza economica, è la chiave per la riuscita.

L’esperienza ci insegna che anche la partecipazione delle donne alla vita pubblica può essere aiutata da interventi mirati. Ad esempio, ormai da 10 anni è stata introdotta nell’ordinamento italiano la legislazione sulla parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo, prima delle società quotate e poi delle società pubbliche. Dal 2020, questo strumento legislativo ha fissato al 40% il target di presenza delle donne nei consigli di amministrazione societari.

Il quadro legislativo nazionale spinge inoltre per la parità tra i sessi anche nella rappresentanza politica, nazionale e regionale. Apposite leggi hanno consentito di incrementare la presenza delle donne nella vita pubblica, politica ed istituzionale, garantendo quote di genere nelle liste elettorali e nell’espressione del voto, con un costante monitoraggio del Governo sulla correttezza delle procedure elettive a livello locale. Segnalo che ad oggi la composizione del Parlamento italiano vede una quota di donne elette pari al 36%, con un trend in crescita.

Vi ringrazio e mi accingo ad ascoltare con attenzione le esperienze dei colleghi presenti, auspicando che tra un anno si possa tornare ad incontrarsi di persona, in un mondo libero dalla pandemia grazie anche all’impegno straordinario e tenace di tante colleghe scienziate. Per continuare insieme a parlare dello status delle donne e decidere in che modo vogliamo cambiare il mondo per loro.

Chi lo desidera può rivedere l'intervento a questo indirizzo.