Intervista di Federica Venni, "Milano - la Repubblica", 28 marzo 2022.
La parità di genere non più solo come semplice slogan, ma come volano, ben certificato, per vincere gare e ottenere finanziamenti pubblici. Un percorso, quello che la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti sta tracciando e ha ben spiegato venerdì in un convegno a Palazzo Marino, che vede Milano come apripista.
Ministra, partiamo da ciò che è già in campo. Tra le condizioni per ottenere i fondi del Pnrr, ad esempio, c'è una "clausola" che tutela le donne.
«Il Pnrr investe in parità di genere e in occupazione di donne e di giovani attraverso condizionalità e premialità che si estendono a tutti gli oltre 200 miliardi di fondi a disposizione. Una prima condizionalità riguarda l'obbligo, per le imprese che hanno più di 15 dipendenti, di rendicontarne le condizioni, garantendo parità salariale e rispetto dei principi del codice del lavoro sulle pari opportunità. L'altra condizionalità è la presenza di almeno il 30 per cento di donne e di giovani - gli obiettivi devono essere entrambi raggiunti - tra le nuove assunzioni. Questo è un incentivo per l'occupazione femminile soprattutto nei settori dove oggi invece le donne sono sottodimensionate».
È stata invece appena annunciata la certificazione per la parità di genere. Cos'è?
«È un progetto sempre finanziato e introdotto dal Pnrr e che diventerà strutturale nel nostro Paese. Le imprese che otterranno questa certificazione, che ormai è in fase finale di assunzione normativa, avranno vantaggi fiscali. Abbiamo già stanziato 50 milioni di euro all'anno ed è mia intenzione far sì che nell'ambito degli appalti pubblici ci sia un punteggio premiale. E ringrazio il Comune di Milano e l'assessora Cappello per aver voluto introdurre nel Patto per il lavoro proprio questo principio di premialità negli appalti pubblici alle imprese che otterranno la certificazione per la parità di genere».
Milano sarà la prima città a farlo.
«Milano è una città particolarmente capace di affrontare le sfide innovative che riguardano la qualità del lavoro, declinata in tutti i suoi aspetti. Una metropoli che si distingue anche per i suoi legami europei e internazionali. Il fatto che Milano si ponga come apripista anche rispetto a questa scelta su politiche e investimenti pubblici, premiando le imprese che otterranno la certificazione, significa non solo attivare un processo virtuoso nel nostro Paese, ma vuol dire anche estenderlo con effetti positivi a livello europeo e a livello internazionale. Questo conferma anche la volontà dell'Italia di essere leader nell`attivazione di tutte quelle iniziative che investono sull'empowerment delle donne, prima di tutto nei luoghi di lavoro».