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Bonetti: "Medici per le scuole coi soldi del Mes"

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Intervista di Elena G. Polidori, "QN", 27 agosto 2020.  

Ministra Elena Bonetti (Pari opportunità e Famiglia, Italia Viva), siamo a 19 giorni dall'apertura dell'anno scolastico e le famiglie non sanno ancora come mandare materialmente i figli a scuola. il nodo trasporti è uno dei principali nodi ancora da sciogliere, dopo la fumata nera nel vertice di ieri...
"Credo che ai ragazzi, alle loro famiglie, ai docenti si debba una riapertura nella piena sicurezza e serenità. Questo significa avere informazioni chiare e facilmente reperibili perché tutti possano affrontare questa nuova fase in un dimensione di normalità, e questo proprio a tutela del processo educativo. Il tema dei trasporti è nodale, è aperto un tavolo tra ministeri competenti e spero si risolva nel più breve tempo possibile. È chiaro che se per il mantenimento delle distanze si renderà necessario l'aumento dei mezzi di trasporto andranno individuate le risorse e semplificate le procedure per reperirli".

Ma come si fa in sole due settimane a risolvere un problema così grande?
"La priorità è la tutela della salute dei nostri ragazzi. Mancano 19 giorni, occorre mettercela tutta per risolvere i problemi, ciascuno per la propria parte. I miei uffici sono al lavoro sulle misure a sostegno dei genitori in casi di quarantena dei figli".

Per esempio, ministra; se un bambino si ammala, ha la febbre, che cosa succede?
"Si dovrà attivare un percorso sanitario che consenta di fare rapidamente tamponi e test sierologici E poi, credo che per le scuole debbano esserci professionisti della sanità, medici, pediatri, anche personale infermieristico per la gestione delle emergenze. L'utilizzo del Mes su questo fronte potrebbe consentire l'aumento del personale sanitario dedicato alle scuole".

Certo, ma se poi un bambino si ammala, si deve mettere in quarantena l'intera classe e anche i genitori saranno costretti a restare a casa, no?
"Le linee guida dei ministeri dell'Istruzione e della Salute prescrivono quarantena per i compagni di classe di un positivo, non per i loro genitori. Davanti a questo scenario, quindi, da Ministra della Famiglia ho detto che i genitori dovranno essere messi nelle condizioni di restare a casa, o con i| congedo parentale retribuito o con lo smart working, mentre i ragazzi dovranno comunque poter proseguire la didattica da remoto, come è staro durante la prima fase dell'emergenza".

Ecco, a questo proposito, in quella fase è emersa l'arretratezza italiana in fatto di rete internet e di computer dentro le case...
"La digitalizzazione del Paese è diventata una priorità cui non possiamo derogare. L'emergenza ha messo anche in evidenza la mancanza di una competenza digitale diffusa, con le donne che hanno meno oportunità su questo fronte rispetto agli uomini Ecco, credo si debba raggiungere una 'pari opportunità digitale' anche pensando alle donne, Si tratta di rimettere in moto il sistema Paese investendo risorse del Recovery Fund su questo capitolo, perché i processi di connessione saranno fondamentali proprio per le generazioni del futuro, Visto che stiamo usando risorse anche delle prossime generazioni, come ha sottolinea o anche Mario Draghi, é bene usarle guardando soprattutto al loro futuro".

Tornando alle questioni pratiche sulla riapertura delle scuole, c'è stata una forte polemica sul fatto di costringere le famiglie a misurare la febbre ai bambini prima di mandarli a scuola...
"Non sono per un eccesso di medicalizzazione delle famiglie, ma se c'è la febbre, per le famiglie deve esserci un percorso rapido di accesso ai tamponi e quanto altro necessario. Regole chiare e veloci. Per tutto e su tutti i fronti".

Dal suo osservatorio privilegiato, si sente di rassicurare su questo delicato momento di passaggio che vede impegnate le nuove generazioni di italiani e le loro famiglie?
"L'intero governo è impegnato al massimo sulla scuola e per il diritto dei ragazzi a tornare in classe. È e deve essere un gioco di squadra, non è possibile mettere il diritto all'istruzione in coda ad altre esigenze, come più volte è purtroppo accaduto in passato. Il mio partito, Italia Viva, lo ha ribadito più volte in questi mesi. L'Italia riparte con la riapertura delle scuole, riparte dall'educazione e dai ragazzi".