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Bonetti in Sardegna: "Dal Pnrr finanziamenti per migliorare la qualità della vita"

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La notizia su "la Nuova Sardegna" e "l'Unione Sarda", 21 giugno 2022.

Tutti sul palco, per spiegare - ancora una volta - che il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un'occasione storica, imperdibile: «Sprecarla sarebbe un errore madornale». A Cagliari a scendere in campo è stata Elena Bonetti, titolare di una delega fondamentale per il futuro della Sardegna: le pari opportunità, in una terra che ha l'indice nazionale più basso di natalità.

Dal lungo confronto sono venute fuori cifre che già si conoscevano e altre nuove. Ad esempio la Sardegna avrà a disposizione un miliardo e 600 milioni per colmare parte del vuoto infrastrutturale che continua a frenare non solo la competitività ma addirittura l`inizio della ripresa. Poi ci sono gli oltre 750 milioni che la Città metropolitana di Cagliari è riuscita a ottenere in autonomia - sono soldi già in cassa- per mobilità, rigenerazione urbana, servizi alla persona, scuole e molto altro. È un canale di finanziamento esclusivo a cui, va sottolineato, Sassari invece non potrà accedere almeno fino a quando non diventerà Città metropolitana a tutti gli effetti, mentre oggi lo è ancora solo sulla carta.

Bonetti ha detto: «Dal Pnrr arriveranno i finanziamenti per migliorare la qualità della vita e permettere così alle donne di avere un lavoro e mettere su famiglia». Ha parlato per loro di assunzioni garantite, almeno il 30 per cento, nei nuovi progetti, ma anche di 75 milioni assegnati alla Sardegna per gli asili nido. 

Bonetti ha poi affrontato il tema della sostenibilità. Secondo la ministra Bonetti, «ottimizzare le risorse di cui il Paese dispone» significa, appunto, sostenibilità. E c'è ancora molta strada da fare considerato che «abbiamo un tasso di occupazione femminile che in questa Regione è sotto il 50% e a livello di media na ionale appena sopra, abbiamo metà della popolazione femminile che rappresenta un potenziale per il Pil, un valore sociale che però non è messo in campo».

In soccorso arriva il Piano che «investe sulla parità di genere e sul lavoro femminile». In più, conclude Bonetti, «abbiamo introdotto una regola per cui, tra le assunzioni previste, il 30% devono interessare le donne e un altro 30% i giovani E abbiamo previsto nei bandi premialità per chi intercetta competenze femminili».