L'estratto dall'intervista di Barbara Fiammeri, pubblicata da "Il Sole 24 Ore", 4 giugno 2022
È capitato anche a lei di porsi la domanda che prima o poi, soprattutto in Italia, quasi tutte le donne si fanno e cioè se sia possibile ambire a una carriera ma anche ad essere madre. Per Elena Bonetti la sua azione da ministra per le Pari opportunità nasce da qui, dalla volontà di impedire che anche in futuro altre giovani debbano porsi lo stesso interrogativo che le si affacciò davanti all'inizio della sua carriera accademica.
«C'è l'urgenza di ridisegnare lo sviluppo con riforme che investano sul lavoro femminile e il sostegno alla natalità», ha spiegato ieri annunciando dal Festival dell'Economia Trento il bando da 50 milioni che sarà pubblicato lunedì e che didascalicamente è stato titolato «RiParto». L'obiettivo infatti è favorire il rientro al lavoro delle madri.
«Questo vuol dire promuovere servizi di accompagnamento al sostegno genitoriale, pensiamo agli asili nido e ai servizi educativi; vuol dire però anche incentivi personali per la donna, per la sua formazione, perla sua continuità di carriera. Quindi un sostegno fattivo: 50 milioni alle imprese per favorire il rientro al lavoro delle donne dopo la maternità, che è uno dei punti che sappiamo essere critici nella carriera di una donna ed è nello spirito della riforma del Family Act». Occupazione e tasso di natalità procedono parallelamente: crescono e scendono assieme, ha confermato Bonetti.
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