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Bonetti: "Assegno per i figli fino ai 21 anni"

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Intervista di A. Con., "l'Adige", 28 agosto 2020.

Le scuole vanno riaperte in sicurezza per le famiglie e il nuovo assegno universale potrà integrarsi con quello provinciale e sosterrà il costo per i figli tino al compimento dei 21 anni (per i disabili il limite di età non ci sarà). A spiegare le novità degli aiuti alle famiglie è la ministra della famiglia e pari opportunità Elena Bonetti (Italia Viva), che oggi sarà a Bolzano e domani a Trento.

Ministra, con il Covid l'occupazione, in particolare quella femminile, ha subito un colpo duro: quali strumenti saranno messi in campo per poter sostenere la presenza delle donne nel mercato del lavoro in tempi di Coronavirus e rischio di lockdown?
Incentivare il lavoro femminile è uno dei pilastri del Family Act. La mia proposta è la decontribuzione del lavoro femminile, incentivi per il rientro delle madri al lavoro, sostegno all'imprenditoria femminile, formazione lungo tutto il corso della vita alle nuove competenze, in particolare nell'ambito digitale e delle materie Stem. È una battaglia di pari opportunità che Italia Viva considera prioritaria, come dimostra anche il grande impegno su questo tema della senatrice Conzatti. 

In Trentino il numero di figli per donna è superiore alla media italiana ma non basta ad avere un saldo naturale positivo (ormai da 4 anni almeno il numero di morti supera quello dei nati), la riforma dell'assegno familiare come aiuterà le famiglie che avranno figli?
Col Family Act abbiamo la prima riforma integrata delle politiche familiari nel nostro Paese. È un approccio multidimensionale: assegno unico e universale per i figli, sostegno alle spese educative e sviluppo dei servizi educativi, riforma dei congedi parentali con una maggior parità tra uomini e donne, incentivo al lavoro femminile e al protagonismo e all'autonomia dei giovani. Le politiche familiari funzionano se sono stabili e strutturali, dobbiamo aiutare le famiglie nel progettare scelte di vita coraggiose, come la genitorialità. Saper di poter contare, mese dopo mese, su un'entrata economica certa per ciascun figlio dalla nascita all'età adulta significa sentirsi accompagnati e avere strumenti per guardare al futuro.

In Trentino ci sono però anche politiche di conciliazione famiglia-lavoro importanti, penso al Family audit o alla quota di posti di asili nido molto elevati rispetto alla popolazione. in questo senso il Trentino può essere di stimolo per il resto d'Italia?
Quella del Trentino Alto Adige è una esperienza importante di promozione delle politiche familiari, cui abbiamo guardato con interesse anche nella costruzione del Family Ad. L'assegno unico universale potrà integrarsi con le misure di sostegno alle famiglie che questa regione promuove. È importante che in tutto il Paese ci sia piena consapevolezza che le famiglie rappresentano per la nostra società un valore e sono un soggetto capace di contribuire. Abbiamo bisogno di promuovere non tanto politiche assistenziali, ma principalmente di investimento nelle relazioni fondamentali di comunità, tra cui quelle familiari.

L'assegno unico provinciale prevede un sostegno per i figli fino alla maggiore età: cosa prevede quello nazionale e quante risorse ci saranno per finanziario?
L'assegno unico universale è previsto dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni. È un assegno che comprenderà tutte le attuali detrazioni e deduzioni, ma tutti dovranno prendere di più. Destinato a tutti bambini. il carattere di universalità è fondamentale, tutti bambini rappresentano un valore per la nostra società e a tutti i bambini dobbiamo un pieno sostegno. Ci sarà una parte fissa e una parte modulata in base al reddito. Sarà maggiorato a partire dal terzo figlio e nel caso di bambini disabili, per í quali non c'è limite di età. Uno degli aspetti fondamentali per consentire alle famiglie di conciliare vita e lavoro è l'apertura delle scuole in presenza.

Quali misure ritiene si debbano mettere in campo per poter arrivare a centrare tale obiettivo?
Le scuole devono riaprire in modo sicuro e altrettanto sere-no per le famiglie. Servono re-gole chiare e certe. Se è prevista la quarantena per la classe nel caso di un bambino positivo al Covid, al suoi compagni dobbiamo garantire che i genitori possano rimanere a casa a custodirli. Dobbiamo inoltre attivare percorsi privilegiati per i tamponi nei casi di sospetto contagio e dotare le scuole di personale sanitario dedicato per la gestione di queste situazioni. Il nostro principale impegno è garantire primariamente il diritto all'educazione dei bambini e delle bambini e dei giovani del nostro Paese. È una responsabilità di tutti.