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Bonetti: "Al Governo manca una visione. Ho le valigie pronte"

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Estratto dell'intervista di Giovanna Casadio, "la Repubblica", 4 gennaio 2021.

Ministra Elena Bonetti, il governo è appeso alle dimissioni sue e dell'altra ministra renziana Teresa Bellanova. È pronta a fare le valigie?
«Sono sempre pronta. Lo sono stata quando ho accettato l'incarico di ministra e lo sono adesso, sia a continuare che a lasciare. Le mie dimissioni comunque sono già pronte. Sono una scout, una matematica, una professoressa universitaria e ho sempre pensato che la mia presenza al governo è un esempio del fatto che le istituzioni possono essere abitate dall'impegno e dalla libertà di una cittadina. Ma se l'azione politica è in contrasto con í propri principi, smette di essere servizio per diventare semplice esercizio di potere per il potere. E in quel caso lasciare diventa necessario, come atto di coscienza».

Non le piace più il governo Conte, benché sia stato proprio Renzi tra i principali sostenitori?
«In un momento tanto drammatico di pandemia e di crisi, la politica ha il dovere della verità e della trasparenza, per trovare mediazioni nell'interesse generale. In tutti i passaggi occorrono chiarezza, confronto e condivisione. Per me non è concepibile chiudere gli occhi davanti a provvedimenti da approvare senza averli prima conosciuti e condivisi, come invece è accaduto per il Recovery Plan».

Quindi si prepara a tornare a fare la docente di matematica?
«Quando sarà il momento, tornerò con il gesso in mano alla lavagna con la stessa passione con cui svolgo il lavoro da ministra. Tornerò a fare ricerca e a formare nuove generazioni. È la mia scelta di lavoro e di vita».

Il Family act, per il quale si è molto battuta, partirà in questi giorni: a lei non dispiace dovere abbandonare tutto, perché lo chiede Renzi?
«Se dovessi lasciare, sarebbe perché lo si decide in una squadra e in una comunità, che è quella di Iv. Ma la palla è in mano a Conte. A proposito del Family Act, ho lavorato per una prospettiva nuova sulle politiche familiari. Il Family Act è un cambio di paradigma importante che investe in natalità, educazione, lavoro femminile, giovani. Dal Family Act non si torna indietro».

Il governo è ormai in crisi?
«Oggi il governo è in attesa di una risposta che il presidente Conte deve dare senza indugiare. Se non si agisce, ad andare in crisi è il Paese. Noi abbiamo fatto proposte puntuali e attendiamo risposte di merito».

Cosa dovrebbe fare il premier per convincere voi renziani a ricucire? Non vede un cambio di passo sul Recovery Plan?
«Innanzitutto convertirsi a un metodo di condivisione politica, che non è una concessione, ma è dovuto in democrazia. Sul Recovery Plan c'è un testo privo di una visione complessiva».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.