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Bonetti a Treviso: "Parlare di pari opportunità significa parlare di Pil che aumenta"

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L'intervento pubblicato da "la Tribuna di Treviso" e altri quotidiani, 29 marzo 2022.

Alla fine è scattato un lunghissimo applauso, sentito e partecipato quanto insolito in contesti del genere. Destinataria la ministra per le pari opportunità, Elena Bonetti, arrivata in Camera di commercio a Treviso per illustrare cosa intende fare sul suo fronte d'elezione in ambito di imprese e lavoro. La platea, in gran parte femminile, ha sentito pizzicare le corde giuste: «Investiamo nella formazione delle donne, nei servizi a partire dagli asili nido, in una riforma di sistema come quella prevista per gli appalti pubblici: premieranno le imprese che si impegnano sul fronte del welfare familiare, la leadership femminile, il bilancio di genere».

Sono i contenuti del cosiddetto "Family Act" che, sottolinea la ministra Bonetti, «è in discussione in commissione e contiamo di portare in aula presto».

Il convegno si intitola "Verso le pari opportunità nel mondo dell'impresa e del lavoro – Sostenere i processi culturali e operativi per una maggiore parità". Bonetti (Italia Viva) ha sottolineato più volte il concetto di «armonizzazione» tra lavoro e vita privata, tema di non facile declinazione al femminile, spesso e purtroppo. «Parlare di pari opportunità significa parlare di Pil che aumenta, lo certificano i dati dei Paesi del G20: attivare il talento femminile e aumentarne l'occupazione fa crescere il valore aggiunto. In questo c`è anche convenienza, non solo giustizia».

Il Veneto conta quasi 89 mila imprese al femminile, il 20,6% del totale: percentuale in linea con il dato nazionale. «Ma vogliamo arrivare a toccare la media europea del 30% entro il 2026», il progetto ambizioso della ministra Bonetti. Il Pnrr darà una mano: sul piatto ci sono circa 400 milioni di euro per accesso al credito agevolato, formazione, riqualificazione «per colmare un gap di competenze che, non nascondiamoci, esiste». Investimenti consistenti (si parla di 4 miliardi) anche per aiutare i Comuni nella creazione di asili nido: il tema dei servizi è centrale.

Anche il nuovo assegno unico, sottolinea la ministra Bonetti, va in questa direzione ma non basta: «Assumere una donna per un'azienda costa di più, perché comunque ha in carico il 20% dell'indennità di maternità: non è giusto. E vanno favorite le carriere femminili con sconti in fiscalità». Infine, altro obiettivo dichiarato nella cornice del Family Act: «Estendere i congedi parentali fino ai 14 anni di età dei figli, e pagati interamente, per tutte le categorie, non solo per le lavoratrici dipendenti». Applausi.