La Ministra in visita a Chiavari, su "il Secolo XIX", 9 settembre 2020.
«la scuola è il grembo del futuro». L'ha detto ieri Elena Bonetti, esponente di Italia viva e titolare del dicastero della Famiglia e delle Pari opportunità, in visita a Chiavari. È il secondo ministro che raggiunge la Riviera in pochi giorni per scaldare la campagna elettorale in vista del voto regionale de 20 e 21 settembre.
Italia viva supporta l'aspirante presidente Aristide Massardo. Bonetti, intervistata da Vittoria Gozzi, presidente di Wylab, incubatore di imprese sorto nella storica sede del liceo classico Delpino, ha coniugato l'argomento scuola con quello dei tempi familiari e professionali. Ha insistito sui diritti delle donne (in discussione la legge sulla trasparenza dei salari per colmare il divario tra retribuzione maschile e femminile); garantito i congedi (approvati dal consiglio dei ministri); confermato il diritto di accedere al lavoro da casa per i genitori con figli, al di sotto dei 14 anni; sgombrato il campo da fraintendimenti sull'assegno unico universale.
Del lavoro agile la ministra Bonetti ha analizzato le varie sfumature, ammettendo che il Paese non era pronto quando si è manifestata la pandemia. Affannoso anche l'avvio della didattica on line, che Bonetti non ritiene «ideale, ma integrativa».
«Rubo un'idea a "Meritare l'Europa" - ha detto, accennando alla presenza in sala di un rappresentante della scuola di formazione - Creiamo una piattaforma digitale a supporto e integrazione del percorso didattico in presenza». Uno strumento da utilizzare per forum, recupero materiale, abilitare alle competenze digitali anche gli studenti e per colmare il divario digitale sociale e di genere.
«Il tempo del lavoro codificato a turni rigidi non è più funzionale - ha detto Elena Bonetti - visto che da noi, se un dirigente aziendale deve dimostrare di aver lavorato bene non può lasciare l'ufficio prima delle 21/22. Negli Stati Uniti, invece, se va via dopo le 17 suscita il sospetto che non abbia fatto il suo dovere in modo adeguato. I tempi della vita professionale devono integrarsi con quelli della vita personale di oggi e del divenire».
L'umanizzazione, ha precisato la ministra Bonetti, passa attraverso le nuove tecnologie. «Le donne devono essere messe nelle condizioni di lavorare di più, di occupare moli di maggiore responsabilità e di avere stipendi più alti - ha detto - Occorre dare loro la possibilità di vivere femminilità e maternità all'interno di una carriera che sia fatta di diritti; corsi di formazione, da seguire anche in maternità; alta conciliazione; condivisione e corresponsabilità degli uomini nella cura familiare. In Francia - ha aggiunto - la decontribuzione sul lavoro domestico ha creato una rivoluzione: ha aumentato e migliorato il lavoro femminile, creato occupazione, favorito la natalità».
Il calo demografico, per Elena Bonetti è «un rischio de generativo del nostro Paese». Sintomo «di una mancanza di prospettive», malattia da curare non con sussidi, ma con investimenti che favoriscano crescita personale e idee. «Il fine - ha chiarito - deve essere restituire speranza e non condannare le persone a permanere nelle loro fragilità».
Ad accogliere e ascoltare la ministra, tra gli altri, Antonio Gozzi (presidente del gruppo Duferco e della società calcistica Virtus Entella), i coordinatori territoriali di Italia Viva, Fiorenza Franco e Rosario Amico; l'assessore comunale Giuseppe Corticelli; il presidente del Forum delle associazioni familiari del Tigullio, Raffaele Loiacono.