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Bellanova: "Xylella emergenza d'Europa, difenderemo gli ulivi millenari"

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Intervista alla ministra delle Politiche agricole. "Abbiamo a disposizione risorse per oltre 300 milioni di euro che dovremo utilizzare al meglio". 
Intervista di Antonio di Giacomo, la Repubblica Bari, 6 ottobre 2019

Ministra Teresa Bellanova, i recenti ritrovamenti di alcuni alberi infettati da xylella fastidiosa a Torre Canne sembrano mettere sotto minaccia ormai anche la Piana degli ulivi monumentali come ha denunciato Enzo Lavarra, presidente del Parco delle dune costiere, sollecitando una tempestiva eradicazione delle piante infette. Qual è il suo parere sull’avanzamento della xylella?
"Nei giorni scorsi abbiamo discusso proprio di questo con il presidente del Parco. Condivido le sue preoccupazioni, per questo dobbiamo fare di tutto per evitare che la xylella avanzi ancora: per proteggere un patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale unico al mondo e per salvaguardare una risorsa economica di fondamentale importanza della Puglia. Ho assicurato presto una visita nella Piana e un incontro con i sindaci del Parco. Con il Piano di rigenerazione del paesaggio salentino e pugliese su cui siamo impegnati coltiviamo obiettivi ambiziosi: contenere l’avanzamento del batterio, rigenerare il paesaggio agricolo. Dobbiamo tutelare il reddito di imprese e lavoratori, rilanciando l’attività produttiva. Obiettivi fattibili se la filiera istituzionale è coesa, l’ascolto con le parti costante, ricerca e innovazione assi costitutivi dell’impianto".
 
Come difendere la Piana degli ulivi monumentali?
"Come avremmo dovuto difendere la parte del paesaggio salentino ormai molto compromesso. Monitoraggio rafforzato e tempestivo, rimozione degli alberi infetti nei tempi giusti, pratiche agronomiche finalizzate al controllo dell’insetto vettore per ridurre il rischio di diffusione della malattia. Contemporaneamente, dobbiamo dare concretezza al Piano di rigenerazione dell’economia olivicola pugliese. Abbiamo a disposizione risorse per oltre 300 milioni di euro che dovremo utilizzare al meglio: per ristorare i produttori colpiti e, soprattutto, sostenere investimenti produttivi da parte di tutti i soggetti che credono nel rilancio di queste terre".
 
Lavarra invoca la sperimentazione delle cultivar resistenti, attraverso il sovrainnesto nelle piante sane e dunque la formalizzazione delle linee guida e di un protocollo per intervenire al più presto. Una soluzione praticabile?
"Dobbiamo fare del Salento un laboratorio a cielo aperto. Di sperimentazione se ne è fatta molta e ne occorre dell’altra. Grazie al lavoro dei nostri ricercatori, abbiamo oggi la possibilità di utilizzare due cultivar che hanno fornito buoni risultati in termini di produttività e di resistenza al batterio. Ne occorrono però delle altre, in modo da offrire più possibilità di scelta. Molti dei programmi di ricerca in corso, anche a livello internazionale, puntano a questo. Gli esperti ci dicono che la tecnica del sovrainnesto è efficace, occorre ora attuarla su vasta scala così da poter salvaguardare gli olivi monumentali".
 
In questo scenario di emergenza cosa si aspetta dalla Regione?
"Impegno, collaborazione, affidamento istituzionale".
 
E il ruolo del governo?
"Farà quello che deve, anche perché l’olivicoltura non è soltanto della Puglia ma dell’intero Paese. E la xylella è un'emergenza europea, va ricordato. Nella riunione che ho organizzato due settimane fa al ministero e alla quale hanno partecipato tutti i soggetti interessati a questa emergenza, sono emerse chiaramente le cose fare. Io e la squadra ministeriale siamo a completa disposizione, le risorse ci sono, ora è il tempo di agire".
 
Ancora la Regione ha chiesto il reimpianto di cultivar resistenti nelle aree dove ci sono già state eradicazioni per scongiurare il rischio di desertificazione. A che punto siamo?
"Ho chiesto al ministro Dario Franceschini di farsi promotore di un incontro urgente con la Regione Puglia, per individuare il problema e trovare la soluzione".
 
A Bari, qualche giorno fa, Alexander Purcell, uno dei massimi esperti mondiali di xylella, ha detto: “La mia esperienza è che con xylella è impossibile prevedere la traiettoria di un’epidemia in progress: devi prepararti al peggio e sperare nel meglio”. Siamo davvero disarmati?
"Non possiamo cedere. La ricerca e la scienza sono formidabili alleate. In ogni caso, questa terribile batteriosi consegna una lezione importantissima perché ci richiama alla responsabilità nei confronti del nostro paesaggio, del nostro clima, della nostra agricoltura, che deve essere sempre più di qualità e sostenibile. Troppo incolto, troppo abbandono. Quando dico che l’agricoltura deve tornare ad essere attrattiva per le nuove generazioni penso anche a questo: a un paesaggio finalmente ricucito, e ben curato. Il mio impegno va in questa direzione. Ma per questo non basta una persona sola. Sia pure la ministra delle Politiche agricole".