Intervista di Francesco Strippoli, "Corriere del Mezzogiorno", 30 ottobre 2020.
«Basta pigrizia e demagogia, rendiamo efficiente la macchina amministrativa ed eleviamo la qualità della decisione politica». La ministra dell'agricoltura, Teresa Bellanova (Iv) chiede al governo di impugnare davanti al Tar l'ordinanza di Emiliano sulla chiusura delle scuole.
Molti sostengono, giustamente, che il Dpcm di Conte consenta alle Regioni di inasprire le norme di contenimento dell'epidemia. La sua richiesta sarebbe infondata.
«So bene quanto è scritto nel Dpcm. Ma questo è tema troppo serio per ridurlo a materia procedurale o di attribuzioni. Dico una cosa semplice. Non si devono scaricare sulla scuola difficoltà e problemi che sono sanità altrove».
Dove si annidano questi problemi?
«Sanità e trasporti. È lì che bisogna incidere, portando a galla le questioni e affrontandole. Se non ora, in una situazione così seria, quando? Vale per la Puglia e per il Paese. Ancor di più per quelle regioni che hanno criticità forti nell'organizzazione e nell'efficienza dei servizi sanitari. Spazzare la polvere sotto il tappeto significa assumersi una responsabilità gravissima nei confronti dei più giovani e dei più fragili. Aggiungo un dettaglio».
Dica pure.
«È la stessa Regione a comunicare alla ministra Azzolina, che, su una popolazione di 562mila studenti, ne risultano positivi 417. Ammette di fatto che il problema non è la diffusione del virus nelle scuole ma l'organizzazione del lavoro della sanità regionale».
Sulla scuola è una babele di lingue nel governo: il tema sta a cuore a tutti ma è tutt'altro che pacifico nella sua declinazione.
«Il punto non è la polemica politica. Ma avere a disposizione quadri di conoscenza che consentano scelte di merito. Ascoltando in questo caso chi continua a mettere in guardia sui rischi enormi che si vanno producendo per le generazioni più giovani e per le donne costrette a scegliere tra lavoro e cura dei figli. Per questo servono i dati scientifici, per intervenire al meglio dove si diffonde il virus. Lo stesso assessore Lopalco il 16 ottobre ha affermato di non aver alcuna evidenza che la scuola sia un amplificatore del virus. Motivo in più per affrontare i problemi veri».
Lopalco sostiene che il problema sono i trasporti. Ma pare che le scuole non riescano ad organizzare lo scaglionamento degli ingressi.
«Chi governa ha il compito di sintesi di qualità. Non so se i docenti abbiano o no accettato lo scaglionamento. So che da quanto ha riferito oggi (ieri, ndr) la ministra dei Trasporti nel question time, sui 300 milioni per il trasporto pubblico locale messi a disposizione dal governo, le Regioni ne hanno richiesti 120 e che ne restano disponibili altri 180. Somme che, nel 2021, saranno incrementate. Chiudere tutto è semplice ma la sfida vera è organizzare quello che serve, e tra questo i trasporti».
Il segretario pugliese del Pd, Lacarra, parla del virus come «vero nemico» e la invita a tener conto delle «difficoltà delle nostre strutture sanitarie».
«Certo che il nemico è il virus. Ma subito dopo vengono anche la pigrizia, la demagogia, la scelta delle soluzioni più facili, le opzioni che interrogano meno l'efficienza della cosa pubblica e la qualità della decisione politica. Su questo non arretro. E chiedo a tutti, colleghi di governo e presidenti di Regione, il di più che non può essere derubricato con frasi di circostanza. Conosco bene la difficoltà delle strutture sanitarie pugliesi, dove adesso sono stati bloccati i ricoveri programmati. Illudersi di risolvere i problemi aggirando l'ostacolo ha il respiro corto e serve ancora meno».