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Bellanova: «Una nuova stagione di riforme»

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«Il governo non tema nulla da noi potrà ampliare la sua maggioranza»

Intervista a Teresa Bellanova di Monica Guerzoni, Corriere della Sera, 19 Settembre 2019

La scissione ha sorpreso anche il premier. Lei che lascia il Pd, non prova imbarazzo a restare al governo?
«Ma quale sorpresa! I tempi sono accelerati, ma "Italia Viva" arriva al momento giusto».
Perché Renzi non ha annunciato la scissione prima di prendersi ministri e sottosegretari?
«Se lo avesse fatto prima della formazione del governo sarebbe andato lui stesso a trattare, invece ha accettato che fossero due signori del Pd ad andare al tavolo col M55».
 
Ma se Di Maio avesse saputo di dover governare con Renzi, si sarebbe sfilato.
«Lei crede? Il governo ha trovato la sua maggioranza in Parlamento. La scelta del nuovo soggetto politico è stata fatta dopo. E non potevamo uscire dal Pd durante la legge di Bilancio, perché l'avremmo messa in discussione.
Se non era per Renzi adesso stavamo con i manifesti elettorali. E grazie al suo coraggio se si è data continuità alla legislatura e si è bloccata l'operazione antidemocratica di Salvini».
E ora lo aiutate, lanciando un' opa sul governo?
«È una lettura forzata. Renzi ha pagato un prezzo altissimo a causa dei 5 Stelle, ma ha scelto di far nascere un governo che non solo scongiuri l'aumento dell'Iva, ma eviti che al Quirinale nel 2022 vada un sovranista, al posto di quel galantuomo europeista che è Sergio Mattarella».
 
Dite che andate via per non cantare Bandiera rossa. Lei, che viene dal sindacato ed è entrata in Parlamento con l'Ulivo, nella vita l'avrà cantata tante volte, o no?
«Sì. Ma noi abbiamo preso atto di una difficoltà di coesistenza tra anime diverse, che andava avanti da anni.
Quante volte avete scritto che Zingaretti voleva derenzizzare i gruppi parlamentari?».
 
E così avete deciso di derenzizzarli voi?
«Noi abbiamo fatto una operazione di chiarezza per dare fiducia a tante persone che non credono più in un partito diviso in accampamenti e caminetti. Basta guerre a chi è prossimo a te.
Chi voleva derenzizzare i gruppi ora potrà concentrarsi sulle proposte politiche e valutare meglio quello che al governo abbiamo fatto noi riformisti».
 
Davvero ritiene possibile la separazione consensuale?
«Noi non vogliamo uno scontro dentro l'area del centrosinistra, vogliamo dare risposte al Paese».
 
Non è che Renzi mira a spodestare Conte?
«Non parlo di gossip».
Non è gossip, è politica.
«Renzi non ha fatto l'operazione politica prima del giuramento, ma dopo».
 
Per Giuseppe Conte, Renzi non è stato trasparente.
«A me il premier non ha rappresentato questo turbamento. Non è da noi che deve temere per la vita del governo, che potrà anche ampliare la sua maggioranza. La ministra Bonetti, i sottosegretari e io ci metteremo tutte le energie perché il governo faccia bene.
Lo dico da capo delegazione. Vogliamo aprire una nuova stagione di riforme e salvare la democrazia italiana dal sovranismo e dall'isolamento».
 
La base del Pd è in rivolta.
«C'è preoccupazione, ma dobbiamo tutti cercare di non esasperare gli scontri, altrimenti il disgusto verso la politica aumenterà».
I sondaggi sul nuovo soggetto non la preoccupano?
«Non siamo in campagna elettorale, ne riparleremo nel 2022».