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Bellanova: "Non c’è sviluppo sostenibile senza agricoltura. Strategia per il rilancio del paese"

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L'intervento pubblicato dal quotidiano "il Foglio", 17 giugno 2020.

Lo avevamo detto presentando le Linee programmatiche del nostro ministero nell'ottobre scorso: agricoltura, pesca e agroalimentare al centro dell'agenda politica e sociale del paese. Non abbiamo dunque dovuto aspettare, fortunatamente, la drammatica emergenza prima sanitaria, adesso anche produttiva, economica e sociale - del Covid-19 per avere ben chiare centralità e strategicità di questa filiera per il nostro paese e per l'interesse nazionale. Non a caso dico: questo settore è una parte rilevante dell'interesse nazionale. In termini produttivi ed economici vale circa il 14 per cento del pil con 219,5 miliardi di euro, ristorazione compresa. In termini di sovranità, qualità e sicurezza alimentare, garanzia degli approvvigionamenti, tutela e salvaguardia del territorio, del paesaggio, e di risorse preziosissime come suolo, acqua e aria. In termini di leadership europea, per il valore aggiunto pari a 33 miliardi di euro che posiziona l'agricoltura italiana prima della Francia e della Spagna, e i diversi primati dei nostri prodotti, come evidenzia anche il lavoro della Fondazione Edison su "Le eccellenze agricole italiane".

È italiano oltre il 35 per cento del valore commercializzato dell'Ue di mele e uva, il 47 per cento di kiwi, il 61 per cento di nocciole sgusciate, il 35 per cento di prodotti vivaistici. Con il Made in Italy agroalimentare che è protagonista anche nel mercato dei prodotti certificati biologici e in quello delle Indicazioni geografiche, che detiene il primato mondiale dei riconoscimenti e un fatturato di 15 miliardi di euro all'origine. Di questo sistema complesso (ricordo che il rapporto dell'European House Ambrosetti, "La creazione di valore lungo la filiera agroalimentare estesa in Italia" registra il fatturato economico complessivo del food in 538,2 miliardi di euro, per oltre due milioni di imprese e 3,6 milioni di occupati), l'agricoltura rappresenta il cuore pulsante.

Oltre 1 milione di imprese che danno lavoro a più di 1,4 milioni di persone (917 mila in agricoltura e 486 mila nell'industria di trasformazione) e attraggono, più di altri settori, le nuove generazioni. Determinando insieme all'industria di trasformazione uno snodo strategico del sistema-paese come l'export agroalimentare. Lo scorso anno, il settore ha messo insieme circa 45 miliardi di euro pari a quasi il 10 per cento delle esportazioni totali nazionali: un valore rilevante per la reputazione del nostro paese, che si riverbera poi in termini di indotto e attrattività.

Chi lo desidera, può leggere l'intervento completo a questo indirizzo.