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Bellanova: "Quando si introducono imposte è un colpo a prodotti e posti di lavoro"

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Intervista alla ministra delle Politiche agricole. 
Intervista di Martina Cecchi De' Rossi, la Stampa - il Secolo XIX, 20 ottobre 2019

Ministra Teresa Bellanova, la Leopolda ha fatto il pieno, se lo aspettava dopo la scissione dal Pd e la nascita di Italia viva?
«Una partecipazione straordinaria. Alcuni dicevano che sarebbe stato un flop e invece si è confermato un luogo di grande riflessione politica e propositivo».

Gli alleati, Pd in testa, si aspettano delle proposte concrete. Su cosa saranno?
«Qui sono allestiti 53 tavoli tematici: economia, lavoro, innovazione, nuove frontiere dell'impresa, agricoltura e nuove generazioni, nuove città, famiglia, ambiente, istituzione. Tutti temi intorno a cui comporremo la nostra proposta programmatica e quelle da sottoporre alla maggioranza. Perché dopo la manovra il lavoro in Parlamento continua e Italia viva intende dare il massimo contributo per affrontare i problemi degli italiani».

Lei è capo delegazione di Italia viva nel Governo. Sulla manovra ci sono stati scontri pesanti. Come risponde al Pd che chiede chiarezza sulla fiducia a Conte e al Governo?
«Che c'è un'esagerata esasperazione. Italia Viva vuole fare quello che fa un partito riformista, partecipare alla tenuta di un Governo con proposte avanzate. Il fatto di essere un partito piccolo non significa non poter fare proposte grandi. C'è una drammatizzazione eccessiva».

Eppure al vertice di maggioranza sulla manovra direte la vostra, su diversi punti, a partire da Quota 100.
«La legge di Bilancio è stata approvata salvo intese, anche se noi avremmo preferito un testo definitivo. Ci sono delle questioni aperte, e noi diamo la massima disponibilità a risolverle».

Dite che non siete il partito delle tasse, ma avete dato il via libera al Documento programmatico di bilancio, che comunque ha disinnescato l'aumento dell'Iva, che non viene nemmeno rimodulata. Perché ora la questione fiscale è così prioritaria?
«Quando si mettono piccole tasse, come la sugar tax sulle bibite analcoliche, non si considera ad esempio che quelli sono anche prodotti agricoli trasformati e che dietro quella produzione ci sono posti di lavoro. E' per questo che abbiamo sempre detto che sarebbe stato opportuno eliminare Quota 100 e destinare quelle risorse alla riduzione delle tasse, e alle famiglie».

Lunedì riproporrete la questione al Governo e a Conte? L'allungamento delle 'finestre' di pensione anticipata per chi accede a Quota 100 sarebbe una mediazione accettabile?
«Significherebbe certamente liberare delle risorse da destinare ad altro».

Altrimenti rimarrà l'emendamento che chiede l'abolizione di Quota 100?
«Sarà compito del Premier Conte produrre una sintesi. Altrimenti, il lavoro che è stato fatto in Consiglio dei ministri, e che ha portato ad un Documento programmatico di bilancio approvato salvo intese, continuerà in Parlamento. Perché se è giusto dare la possibilità di andare in pensione prima, bisogna guardare con altrettanta attenzione chi fa lavori usuranti o chi avendo avuto una carriera contributiva discontinua a 62 annidi età non avrà mai accumulato anche 38 annidi contributi».

L'altro nodo, su cui ora batte il M5s, è il tetto al contante e la lotta all'evasione. Anche in questo caso potreste distinguervi dai contenuti della manovra e del decreto fiscale?
«Sul tetto al contante ho portato in Consiglio dei ministri una mediazione e ora è sceso a 2 mila euro per il 2020 e il 2021. Comunque non è chiusa il contante che evade, la vera evasione si persegue con strumenti come la fatturazione elettronica che non a caso ha portato risorse importanti».