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Bellanova: “La mia Puglia machista: il governo ha corretto, ora i partiti candidino le donne”

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Estratto dell'intervista di Giovanna Casadio, "la Repubblica", 3 agosto 2020. 

«Inqualificabile e scandaloso quanto successo in Puglia sulla parità uomo/donna. Ora basta maschilismi, i partiti rispettino la presenza di almeno il 40% delle donne in lista anche se non l'abbiamo scritto nel decreto del governo per la Puglia. L'intervento in emergenza non poteva entrare anche nel merito della decadenza delle candidature».

Teresa Bellanova, la ministra renziana dell'Agricoltura, pugliese, ha firmato la lettera che ha smosso un macigno: se la parità non viene riconosciuta da una Regione, in questo caso la Puglia, allora interviene il governo. Ora dice che la battaglia è appena cominciata: «Chi chiede alle donne di essere sostenuto e poi le umilia nelle liste, non deve avere consensi».

Il governo ha stabilito con un decreto che anche alle elezioni pugliesi ci sarà la parità uomo/donna con la doppia preferenza. Però poi in lista si candidano poche donne, e quindi lo sforzo è stato vano?
«Il governo è intervenuto in emergenza perché il consiglio regionale pugliese ha avuto cinque anni per introdurre la doppia preferenza di genere nelle liste elettorali e non l'ha fatto. E nell'ultimo momento utile, ha fatto mancare il numero legale. Una vicenda inqualificabile e scandalosa».

La diffida del governo prima, poi il decreto sostitutivo, però alla fine è una vittoria di Pirro, se si possono presentare liste dove le donne non ci sono o sono poche, non crede?
«Da mesi avevo chiesto l'intervento del governo affinché fosse introdotta nella legge elettorale pugliese equità e parità di genere. Se fosse stato il consiglio regionale a legiferare, si sarebbe potuta inserire anche la decadenza delle liste che non contengano almeno un rapporto 60-40 di alternanza tra i generi, in concreto il 40% di candidate donne. Ma un intervento in emergenza non poteva andare oltre. Vittoria di Pirro? È una sconfitta della politica pugliese».

Chi lo desidera può leggere l'intera intervista a questo indirizzo.