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Bellanova: "Italia protagonista del Green New Deal"

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I pilastri per il rilancio della Filiera della Vita: l'intervento di Teresa Bellanova, pubblicato dal quotidiano "il Giorno", inserto Agroeconomy, 30 giugno 2020.  

Rilancio è la parola chiave che ci accompagnerà per un lungo periodo. Come ogni parola chiave ha bisogno di uno sguardo lungo. Per me lo sguardo lungo equivale a una policy, una strategia di sistema, obiettivi chiari: potenziamento delle imprese e delle filiere; lotta al dissesto idrogeologico e tutela di risorse come suolo, acqua e foreste; tracciabilità e trasparenza sull'origine dei cibi; promozione internazionale; sostenibilità integrale e sicurezza nei controlli.

Sono quelli che individuano la Strategia nazionale per il Sistema Agricolo, Agroalimentare, Forestale, della Pesca e dell`Acquacoltura consegnata nelle scorse settimane al Presidente Conte, anticipata nel corso degli Stati Generali negli incontri dedicati al settore tenutisi a Villa Pamphilij e nelle costanti interlocuzioni con tutte le associazioni di settore, compresa nel Masterplan «Progettiamo il rilancio» in forma di schede e risorse aggiuntive (4 miliardi) da impegnare. E che in questi mesi hanno caratterizzato la nostra azione a partire dalla Legge di Bilancio fino ad arrivare, per fronteggiare l'emergenza che ancora ci caratterizza, al Cura Italia e al Decreto Rilancio e alle mole significativa (circa due miliardi) di risorse complessivamente destinate ad agricoltura, pesca, agroalimentare.

Solo per un parziale riferimento a questi due ultimi: 500milioni di euro a tutela delle filiere in crisi con una parte rilevante mirata alla decontribuzione; 380 milioni a favore di Ismea per garantire liquidità alle imprese dell'agricoltura e della pesca e per il rifinanziamento della cambiale agraria; 100 milioni di euro destinati nel 2020 alle imprese vitivinicole per la vendemmia verde; 50 milioni di euro per favorire la continuità all'attività dei Consorzi di Bonifica; 300 milioni per il Fondo emergenza alimentare; innalzamento strutturale dell'anticipo Pac dal 50 al 70 per cento.

Azioni e risorse cui si sommano quelle destinate alle misure orizzontali, a conferma di quanto ho avuto modo di ribadire da ultimo anche nel corso degli Stati Generali: agricoltura e agroalimentare settori strategici per il sistema-paese, al centro dell'agenda economica e sociale.

Primo: la Filiera della Vita va ripagata dell'enorme impegno messo in campo in questi mesi per garantire un bene essenziale come il cibo e consentire a noi tutti la salvaguardia di abitudini e consuetudini alimentari.

Secondo: se è vero che non ha mai smesso di lavorare, è altrettanto vero che molti settori sono comunque in forte crisi per il blocco dei canali ho.re.ca. e il forte rallentamento dell'export (oltre la crisi climatica che anche in questi mesi ha messo a dura prova le nostre colture). E noi dobbiamo mettere in campo tutto il necessario perché il posizionamento di settore (che coincide con una parte più che importante del Made in Italy nel mondo) maturato in anni di impegno da parte di tutti gli attori economici e sociali della filiera, non venga vanificato né siano intaccate le posizioni di leadership guadagnate.

Terzo: negli ultimi anni agricoltura e agroalimentare sono stati tra i segmenti più attrattivi per le nuove generazioni; è la scommessa su cui continuare a puntare, perché il settore si confermi sempre di più come un paradigma produttivo e occupazionale per sistema paese.

Quarto: lo sviluppo sostenibile passa da questo settore. La salvaguardia del territorio, il contrasto al dissesto idrogeologico, quello alla crisi climatica, la tutela di risorse preziosissime come acqua, suolo, aria.

L'Italia può e deve giocare da protagonista la partita del Green Deal europeo, esserne uno dei veri motori di proposte. Nonostante le difficoltà di questi mesi, e le evidenti criticità di antica data cui porre obbligatoriamente rimedio ad iniziare dall'obbligo della semplificazione e sburocratizzazione non più rinviabili e a cui diamo risposte già nel Decreto semplificazione, abbiamo tutte le carte in regola perché accada.

Per questo concludo con una buona notizia, solo apparentemente circoscritta. Il felice esito del primo Bando nazionale per i Distretti del cibo, chiusosi con un successo di partecipazione oltre le nostre previsioni iniziali. Proposte di investimenti per oltre 450 milioni in dieci regioni, a fronte di 30milioni di risorse pubbliche a fondo perduto. Richieste che superano le disponibilità e per questo già nel Masterplan abbiamo indicato come area strategica l'ulteriore supporto a queste iniziative. È un indizio felice che leggo come un viatico per il tempo che ci aspetta: il futuro del sistema-paese, il vero rilancio, passa da qui.