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Bellanova: "Gli investitori stiano tranquilli, lo scalo di Trieste non si è fermato"

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Intervista di Diego D'Amelio, "il Piccolo", 28 ottobre 2021.

Insistere sulla strada del vaccino e del Green pass, ringraziando la maggioranza dei portuali triestini al lavoro, che stanno dando continuità allo scalo di Trieste. Gli investitori internazionali «possono stare tranquilli: che il porto non si sia mai fermato è una garanzia in più». La viceministra alle Infrastrutture, Teresa Bellanova, invita a ridimensionare la protesta di questi giorni e incoraggia chi teme il vaccino a fidarsi della scienza e non farsi strumentalizzare.

Cosa ne pensa delle manifestazioni no pass e no vax che stiamo vedendo a Trieste, all'esterno del porto?
«Vaccino e Green pass sono le chiavi di volta per il ritorno alla normalità. Che è fatta di tante cose, alcune anche molto piccole e però preziose. Capisco che possano esserci cittadini storditi da messaggi anche contrastanti, ma non giustifico chi parla di dittatura sanitaria: è il Covid che bisogna combattere, non il vaccino. Chi ha paura consideri che vaccinarsi significa tutelare sé stessi e gli altri. Il Green pass è solo il modo per certificarlo. È di chi cavalca la paura che bisogna assolutamente diffidare, non dei medici. Per questo sarei anche molto cauta ad enfatizzare quello che accade».

Sebbene annunciato, il blocco del porto non si è mai verificato e la maggioranza dei portuali sta lavorando.
«È un dato che va rilevato con grande favore. Io stessa ho avvertito il dovere di ringraziare i portuali di Trieste come di tutti i porti italiani per aver garantito le attività, avvertendo la responsabilità enorme del proprio ruolo. A dicembre sarò a Trieste, per dirglielo di persona».

Parliamo di un porto che attira i fondi Pnrr e investimenti internazionali: ci saranno conseguenze rispetto alla reputazione internazionale faticosamente costruita?
«Credo proprio di no. Il vostro porto è player globale, con elementi di forte interesse per gli investitori esteri. I vantaggi localizzativi, quelli fiscali, i programmi realizzati e quelli in corso come la ristrutturazione del sistema ferroviario portuale. Una strategia che va ben oltre gli eventi di questi giorni. Gli investitori siano tranquilli: che il porto non si sia mai fermato è una garanzia in più».

Le dimissioni del presidente: la minaccia è rientrata?
«Da quello che so per averci parlato in quei giorni sì. Quelle parole erano rivolte soprattutto alla "sua" comunità portuale, perché l'impegno dell'intero cluster per un porto competitivo a livello globale non fosse messo a rischio. Lo ha detto pubblicamente: la sua presa di posizione era legata alla minaccia di blocco a oltranza. Chi conosce la legge del mare sa bene che ci vuole polso molto fermo quando c'è odore di tempesta».

Che ne pensa dello sgombero dei manifestanti e del pericolo infiltrazioni sollevato dalla ministra Lamorgese?
«Non ho elementi per una valutazione più approfondita di quella del Comitato provinciale per l'Ordine e la sicurezza, che afferma di aver messo in campo ogni forma possibile di mediazione e dissuasione. Ritengo l'allarme della ministra Lamorgese oltremodo necessario perché sicuramente avvalorato da elementi precisi. Nella storia di questo paese ci sono già state pericolose saldature, che hanno messo a rischio la stessa tenuta democratica. E sono pericolosissime le oscillazioni di chi ha strizzato, con troppa disinvoltura, l'occhio a no vax e no pass per racimolare qualche consenso in più».

Il Green pass è davvero l'inizio della dittatura come dicono in piazza? Le proteste ne chiedono l`abolizione, ma si parla di prolungarlo a marzo.
«Lo considero sacrosanto. Nessuna difficoltà a condividere un eventuale prolungamento se fosse necessario. A livello personale ma anche come copresidente di Italia Viva».

Trieste è intanto la città con la maggior incidenza di contagi in Italia e dalle manifestazioni stanno nascendo alcuni focolai...
«Il che dovrebbe spingere tutti a essere molti più cauti anche considerando i rischi che arrivano da chi sceglie di non vaccinarsi. Per me vale la regola che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri. Sottoscrivo le parole del presidente Draghi. Dopo aver avuto 132 mila morti, bisogna fare quanto è necessario per mettere in sicurezza le persone, soprattutto quelle più fragili, e il paese. A chi continua ad avere paura dico solo: non fatevi strumentalizzare, fidatevi della scienza, il Covid è una minaccia serissima, abbiate cura di voi e di chi vi sta accanto».