Intervista a Teresa Bellanova sul Corriere del Mezzogiorno del 29-09-2023
di Michele Cozzi
Teresa Bellanova, ex ministra, componente della cabina di regia di Italia Viva, lunedì sarà a Bari per l'assemblea regionale del partito, in vista del congresso nazionale. Ma il confronto sarà il punto di partenza per avviare il dibattito in vista delle Europee e delle amministrative:
«Sto andando a Foggia per la campagna elettorale con il nostro coordinatore regionale candidato, in una alleanza appoggiata da Italia Viva, Azione e Tempi moderni a sostegno della candidata sindaca che mette insieme tutto il centrosinistra».
Alle Europee c'è la soglia di sbarramento del 4%. Un po' impegnativa, sondaggi alla mano, per Italia Viva?
«Noi continuiamo a lavorare per una lista larga dei riformisti. Siamo dinanzi ad una sfida decisiva perché molte scelte che riguardano la vita di cittadini e cittadine vengono assunte a Bruxelles, per questo è importante che ci sia una forte presenza riformista in Europa, una scelta di campo irrinunciabile. Occorre creare liste forti di riformisti, senza cedere a massimalismi e sovranismi».
Lei potrebbe candidarsi alle Europee?
«Non abbiamo ancora fatta una riflessione per le Europee. Ho avuto e svolto ruoli importanti in politica e nelle Istituzioni. Ora sono impegnata a dare una mano al campo riformista».
Cosa risponde a chi vi accusa di essere ormai una stampella della destra?
«Che guardano la realtà con lenti sbagliate. La destra si sta mostrando incapace e inadeguata e rispetto alle tante promesse della campagna elettorale stanno tornando indietro. Non si annuncia nulla di nuovo con la legge di bilancio, non sono state ridotte le tasse, nulla è stato fatto sull'immigrazione, c'è un isolamento a livello europeo. Noi siamo assolutamente alternativi a questa destra. Ma anche al centrosinistra massimalista che fa iniziative che finiscono con rafforzare il governo».
Il Terzo polo è morto. Colpa di Renzi o di Calenda?
«Calenda ha deciso di produrre una rottura. Eravamo impegnati a fare uno sforzo per portare avanti un progetto e quando ha capito che doveva misurarsi con il consenso, con il voto degli iscritti, ha deciso di far saltare il banco».
Capitolo amministrative: Foggia, poi Lecce e Bari. Vi muoverete caso per caso?
«A Lecce siamo dentro il tavolo del confronto, ma i problemi vengono dal Pd, un partito molto litigioso. Credo che anche per quanto riguarda Bari bisognerà trovare una sintesi, intanto all'interno di quel partito, poiché per ora non vedo una sintesi unitaria».
Candidato politico o civico?
«Uno che tenga insieme una coalizione ampia che dia una risposta a una città che ha scelto in passato il fronte progressista. Bisogna lavorare non per dare poltrone o soddisfare gli insoddisfatti».
Le Regionali sembrano lontane. Ma sono partite le grandi manovre. Che ne pensa?
«Se gli appuntamenti elettorali vengono visti con la logica di cosa faccio adesso o cosa farò domani è quello il modo migliore per prepararsi alla sconfitta. Occorre prima vedere cosa fare in una regione che ha problemi enormi, dalle grandi aree industriali alla sanità al turismo che non ha tenuto. Bisognerà partire da questo invece che dalle ambizioni di questo o quel notabile».
Bocciatura per Emiliano?
«Emiliano sa qual è il nostro giudizio sul suo operato, la qualità della sua amministrazione non è quella che serviva alla Puglia».
Caso Ilva: lo Stato sembra fare un passo indietro, e sale la tensione. Che ne pensa?
«Sull'Ilva lo Stato e la politica hanno fatto molti passi indietro su quella che era la più grande acciaieria d'Europa. C'era un progetto di risanamento con i governi Renzi e Gentiloni, ma poi è stata presa una piega che invece di dare soluzioni ha dato solo cassa integrazione».
Lei è stata ministro dell'agricoltura. La xylella è sempre un grave problema, soprattutto nel Salento. Come spiega i ritardi dell'azione di controllo e contrasto?
«La lotta alla xylella è partita in ritardo perché si è andati dietro ai populismi deleteri, ricordiamo che ci è stato chi si legò ad un albero invece di dare ascolto alla scienza. Voglio augurarmi innanzitutto che si impegnino tutte le risorse stanziate, che si sostenga la ricerca scientifica per impedire una ulteriore progressione, una battaglia fondamentale per il nostro territorio».