Governo coronavirus

Bellanova: "Il disagio sociale non diventi un tema di ordine pubblico. Una regia statale per gli aiuti"

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Intervista di M. T. Meli, "Corriere della Sera", 29 marzo 2020.

Ministra Bellanova, ieri ha proposto un intervento urgente per l'assistenza alimentare agli indigenti. E arrivato il decreto del governo. Soddisfatta?
«Non lasciare indietro nessuno. Questo ho detto a Conte, sottolineando che subito dopo l'emergenza sanitaria c'è quella alimentare. Il decreto stanzia risorse importanti, ma è un primo passo. Insisto: serve un coordinamento nazionale che tenga dentro tutti gli attori coinvolti, a partire dai Comuni, per sostenere le persone in difficoltà. Senza una regia nazionale si rischiano interventi frammentati e meno efficaci. E avrei dato più protagonismo a chi questa battaglia la conduce ogni giorno: gli enti caritativi con migliaia di volontari».

È così grave la situazione?
«Le immagini che ci giungono da alcune città italiane parlano da sole. Occorre intervenire subito per impedire soprattutto che la disperazione semini effetti incontrollabili. Un disagio sociale non può e non deve diventare un problema di ordine pubblico. E questo a garanzia di tutti. Chi lavora nella media e grande distribuzione, le commesse, i banconisti, si devono sentire tutelati e protetti, dal punto di vista sanitario come da quello sociale. Sono i migliori alleati nella lotta contro il virus, come l'intera filiera alimentare. Che insieme a quella sanitaria è la filiera della vita».

Lancia l'allarme anche il Banco alimentare.
«Sì, e va preso in serissima considerazione perché dice con chiarezza il modo esponenziale in cui sta crescendo il disagio sociale, allertando su un aumento nelle richieste di cibo dal 20 al 40 per cento. Se i fronti sono sanitario e alimentare dobbiamo rispondervi adeguatamente, consapevoli del ruolo centrale delle reti territoriali di welfare. Ancora oggi migliaia di volontari insieme agli enti caritativi stanno garantendo in tutta Italia il sostegno ai più deboli. Dobbiamo essere al loro fianco e rafforzare la loro azione. I dispositivi sanitari di protezione personale devono arrivare a tutti anche per rafforzare questo prezioso lavoro di prossimità. E dobbiamo fare arrivare il cibo nelle case di chi inizia ad avere problemi di sostentamento».

Teme un problema di ordine pubblico?
«Dobbiamo prevenirlo in tutti i modi e di questo ho parlato con la ministra Lamorgese. Come ministero stiamo lavorando per aumentare subito le quantità di cibo da distribuire, ma serve uno sforzo collettivo istituzionale mai fatto prima. Le persone più fragili devono sapere che lo Stato c'è e che siamo già al lavoro per garantire a tutti l'accesso al cibo. Nel decreto Cura Italia abbiamo previsto 50 milioni di euro: saranno spesi fino all'ultimo euro per cibo di qualità per i più bisognosi».