Governo Bellanova

Bellanova “I risparmiatori vanno tutelati, i responsabili del disastro no”

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Intervista di Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica, 15 dicembre

Ministra Teresa Bellanova, perché ha deciso di disertare il Consiglio dei ministri su una vicenda importante come il salvataggio di Banca popolare di Bari?
«A meno di eventi gravissimi e improvvisi, e non è questo il caso, non ho mai visto convocare un consiglio dei ministri con una telefonata mezz'ora prima. Ero rimasta a Roma fino a pomeriggio inoltrato, disdicendo un'iniziativa in Puglia alla quale tenevo molto. Quando l'ho saputo ero in viaggio».

Non l'avevano avvertita?
«No. Tanto meno c'era stata la convocazione di un preconsiglio per esaminare un decreto che a oggi nessuno di noi ha visto. Poiché non credo che, per immaginarne il contenuto, io debba fare collages delle dichiarazioni del presidente Conte, ritengo che al momento non esista».

Secondo 5 stelle e Pd, Italia Viva aveva partecipato agli incontri preparatori e poi ha fatto una sorta di agguato: è stata una vendetta per gli attacchi subiti su Banca Etruria?
«Agguato? E a chi? Comprendo l’imbarazzo, ma proprio per questo inviterei tutti a stare al testo. Questa vicenda non nasce adesso, coinvolge centinaia di risparmiatori, presenta enormi opacità, vede impegnata da tempo la magistratura. Perché meravigliarsi se una forza politica dice che c'è bisogno di un di più di approfondimento e di una strategia complessiva?».

Che differenza c'è tra questo salvataggio e quelli fatti dai governi precedenti, tra cui il governo Renzi?
«Mettiamo in fila i fatti. Nel confronto di maggioranza dei giorni scorsi si era deciso: nessun intervento pubblico prima di quello dell'autorità di vigilanza con la destituzione del management e nessun decreto prima di assumere decisioni definitive. Lo stesso Conte venerdì ha detto: nessun decreto. Tranne convocare poche ore dopo in fretta e furia, prima della notizia del commissariamento da parte di Bankitalia, il cdm. Qui, invece di meravigliarsi dell'irritualità del tutto, ci si meraviglia dell'assenza di Teresa Bellanova. E nessuno si chiede come mai, nel frattempo, un presidente di Regione dichiari alle agenzie di aver esercitato pressioni molto forti sul governo per il salvataggio della banca immaginando provvedimenti di natura finanziaria e come contropartita un commissariamento che di lì a poco è arrivato. Vuole che le traduca la gravità di queste dichiarazioni?»

I risparmiatori della popolare di Bari non vanno tutelati?
«I risparmiatori assolutamente sì. Chi ha costruito questo disastro corredandolo di evidenti opacità, assolutamente no. Siamo per salvare lavoratori e risparmiatori, non altri».

Ma cos'ha sbagliato Giuseppe Conte: il metodo o il merito?
«Il merito è quello che è scritto nelle carte, non le indiscrezioni di stampa. Il metodo mi sembra discutibile».

I vostri attacchi sembrano diretti anche a Bankitalia: cosa imputate alla banca centrale?
«Nel 2013 erano già state segnalate importanti criticità. E quella Banca da circa cinque anni rifiuta la trasformazione - a cui è obbligata - in società per azioni, disattendendo una legge del governo Renzi fatta nel 2015 per evitare che le banche popolari di grandi dimensioni continuino ad avere governance non contendibili».

Di Maio propone che nasca una banca degli investimenti per il sud: che ne pensa?
«Per il momento siamo solo ai titoli. Valuteremo quando saremo messi nelle condizioni di farlo».