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Bellanova: " I responsabili? Solo trasformismo Ma i punti di crisi aperti sono tanti "

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Intervista di Maria Teresa Meli, Corriere della sera, 15 febbraio 2020

Bellanova: la sfiducia a Bonafede non è all`ordine del giorno

 

 

Siamo sull'orlo di una crisi di nervi o di governo?

"Lei mi sente nervosa? Sono appena tornata da Mosca dove ho incontrato il ministro dell'agricoltura sulle relazioni tra i nostri due Paesi e la necessità di rivedere le misure stabilite nel 2014 superando l'embargo sui prodotti agroalimentari. Nessuna crisi di nervi: non è un problema nostro se qualcuno confonde l'avere a cuore l'interesse nazionale con la maleducazione. Non c'è stato da parte di Iv un solo gesto in più di quanto annunciavamo da mesi".

Secondo Conte le vostre assenze in Consiglio dei ministri erano ingiustificate.

"Piuttosto che usare il registro dei buoni e dei cattivi, sarebbe meglio spiegare come mai il ddl con la riforma del processo penale sia arrivato giovedì sera mezz'ora dopo l'inizio del Consiglio. Ancora una volta un provvedimento delicato viene catapultato in Cdm senza passare dal preConsiglio. La maleducazione sostanziale è questa. Delle due l'una: o alcune forze di maggioranza lo avevano condiviso prima, ed è grave, o la trattazione è stata per tutti superficiale, ed è gravissimo".

Comunque assenze inutili: hanno proceduto con il lodo che non vi piace.

"Io ero a Mosca. Dove alla Prodexpo era presente il nostro agroalimentare, che stiamo sostenendo nel posizionamento globale anche attraverso l'agenzia Ice. Italia viva aveva deciso per l'assenza non per sabotare alcunché ma ribadire una posizione politica: più volte preannunciata, giustificata nel merito, legittima costituzionalmente, sacrosanta".

Dicono che Conte voglia sostituirvi con un gruppo di responsabili.

"Si chiamerebbe trasformismo. E in ogni caso dubito che riesca a trovare una forza politica più responsabile, coerente e propositiva della nostra. Meglio sarebbe dedicare più tempo a confrontarsi nel merito delle questioni, piuttosto che sfuggire al tema vagheggiando altre maggioranze. Se ne è così certo, percorra questa strada senza indugio".

Al Pd dicono che c'è già chi di voi sta chiedendo di tornare alla casa madre.

"Probabilmente li disturba la nostra coerenza, perché li mette di fronte alla tragica realtà di un partito che ha preferito sposare la deriva giustizialìsta e populista, prefigurando con i Cinque Stelle un'alleanza strategica. Il nostro dna è e resta riformista".

Volete sostituire Conte? Ce l'avete con lui?

"Per carità! L`unica priorità è far ripartire il Paese e dare risposte alle emergenze che si chiamano crescita e lavoro. Avere lo stesso premier del governo Lega-Cinque Stelle non significa consegnarsi alla continuità con le scelte precedenti: dai banchi parlamentari noi le abbiamo contrastate, forse il problema è di chi allora era con noi e oggi le accetta supinamente".

Avete archiviato la sfiducia individuale nei confronti di Alfonso Bonafede?

"Non è all'ordine del giorno".

Ma continuando con queste liti, la crisi di governo non diventa inevitabile?

"È inevitabile se non costruiamo un metodo di lavoro che governa i processi e impedisce il precipizio del Paese. Ci preoccupano i tanti punti di crisi aperti: dalle crisi occupazionali come quella di Air Italy a quelle industriali di Alitalia o Ilva, ai dati drammatici, a un reddito di cittadinanza che drena risorse importanti ma non genera occupazione, alle risorse sulle infrastrutture bloccate dalla burocrazia. È questo il terreno su cui il governo deve misurarsi".