paese istituzioni

Bellanova: "Da Palazzo Chigi solo post sui social e tanta pigrizia. Così non si va avanti"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Estratto dell'intervista di Valerio Valentini, "il Foglio", 12 gennaio 2021.  

Dà uno sguardo all'orologio prima di rispondere. "Sono le 20 e il piano non è ancora sulla mia scrivania. Ma di che intesa parliamo? No, direi che proprio non ci siamo". Teresa Bellanova si fa scura in viso appena le si chiede se, visti anche i richiami del Colle, sul Recovery Plan si possa considerare scongiurata la crisi. "Saprò dire qualcosa di più quando avrò letto la bozza. L'ultima che ho, tralasciando il bignamino di 13 paginette, risale al 7 dicembre. Qui è tutto un via vai di appelli a correre, come se il problema fosse Italia Viva. L'unica ad avere veramente fretta e ad aver segnalato questioni di merito".

Forse anche troppe questioni, a giudizio di alcuni.
"Eppure mi pare evidente che avessimo ragione", risponde la ministra Bellanova, capo delegazione di Iv al governo, "visto che si sono impegnati a correggere e, prima ancora, a sbandierare le correzioni come se fossero una concessione e non un atto dovuto. Ripeto: non ci siamo proprio. Latita il metodo, latita il merito".

Insomma la crisi non è finita. Anzi.
"La crisi finisce dandosi un nuovo affidamento se ce ne sono le condizioni. Discontinuità è per me la parola chiave. Questo governo non è nato per continuare quello precedente con altre forme ma per marcare un tratto del tutto differente. E questo nonostante il presidente del Consiglio sia sempre lo stesso. Il Recovery è uno dei punti dirimenti. Ma non è l'unico".

Alzate la posta, quindi?
"Niente affatto. È che sono troppi i nodi irrisolti accumulati. Che si fa col reddito di cittadinanza? Proviamo a correggerlo o lo lasciamo così? Vogliamo o no parlare dei navigator? Vogliamo dire che sullo sblocco dei cantieri abbiamo perso altri sei mesi e che ad oggi siamo ancora fermi alle nomine dei commissari? Posso dire che il modo in cui non è stato affrontato il ritorno a scuola è un irrisolto enorme, una ferita difficilmente rimarginabile? Il Mes? Resta per noi semplicemente imprescindibile. E poi chiedo: sui servizi segreti ci sono novità o dobbiamo aspettarci qualche sorpresa anche nella nuova al momento sconosciuta bozza? Sulla comunicazione di Palazzo Chigi lei registra discontinuità, quando ancora stamani il portavoce del premier minacciava di 'asfaltarci'? Adesso hanno tutti fretta".

E invece?
"Invece è tutto fermo, con i dossier lasciati a marcire nei cassetti. Pare che tutti si siano dimenticati che il primo aprile finisce il blocco dei licenziamenti".


Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.