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Basilicata, Polese: "Ora un campo largo anche con Forza Italia. Bardi? Risolva la crisi"

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L'intervista pubblicata da "la Nuova Basilicata" a firma di Celestino Benedetto, 2 febbraio 2022.

"Le forze di sistema - Italia Viva, Forza Italia e Pd su tutti - hanno battuto quelle antisistema (estrema destra e grillini). Con l'elezione del Capo dello Stato si è consumato uno strappo importante e tutti coloro che si richiamano ai principi liberali, riformisti e moderati si sono ritrovati sul nome di Mattarella. Ecco perché è lecito immaginare che ci sia un campo largo di centro, riformista, moderato che possa allargarsi fino a Forza Italia - come le crepe del centrodestra dimostrano - fino ai moderati del Pd. Una formazione in grado di essere competitiva addirittura come prima forza del Paese per poi costruire un accordo di governo in maniera successiva". Mario Polese, consigliere regionale di Italia Viva, vede questo scenario.

Un nuovo soggetto centrista interprete del "draghismo" sotto il cui simbolo può nascere un'area liberale importante, anche in Basilicata. "La crisi del centrodestra in Regione? Dobbiamo portare tutti insieme - ha detto intervenendo ieri a "Prima Notizia" sulla Nuova Tv - risultati per i cittadini prima ancora che fare campagna elettorale. Non è purtroppo tempo di pop corn. Per le tante emergenze c'è necessità di andare avanti con un piglio spedito. Vedo quello che é sotto gli occhi di tutti: una crisi in atto, sul piano strategico sono venuti meno due voti di consiglieri di maggioranza, ci sono questioni sospese importanti. Ma ci aspettiamo che Bardi risolva questa crisi producendo uno scenario ed un quadro di una maggioranza in grado di affrontare i problemi della Basilicata. Oggi mi pare non sia cosi".

Il centrodestra non più unito e l'asse Pd-pezzi di 5stelle che traballa: questo è il quadro del post voto per il Quirinale in cui è lecito intravedere la nascita di un'area liberal-riformista. "In effetti c'è una maggioranza diversa che emerge dopo l'elezione di Mattarella - spiega Polese - che ha un peso diverso rispetto a quella che sosteneva Draghi fino ad una settimana fa e c'è un orientamento evidente verso una legge proporzionale e un'eterogenesi di tutte le forze moderate verso la costruzione di un polo unico".

Come si tradurrà nell'arena lucana resta tutto da accertare. Al pari degli scricchiolii tra Pd e M5s. "lo, per la verità, non ho mai notato almeno in Basilicata tutto questo amore. Alle scorse Amministrative solo a Rionero - un Comune su 25 - hanno fatto squadra insieme. In Consiglio regionale le ultime vicende, con l'elezione di Cifarelli come grande elettore, hanno segnato un solco profondissimo. Certo, c'è stata una indicazione precisa a livello nazionale, ma credo che oggi davanti ai fatti anche i più grandi sostenitori dell'intesa Pd-5 stelle si siano fermati a riflettere".

Sullo sfondo i rapporti non proprio distesi con i grillini e la difficile idea del campo largo di centrosinistra dopo le accuse di "bulimia da postazione" post elezione dei grandi elettori lucani per il Quirinale e le "mani" sul rinnovo dell'Ufficio di presidenza. "Ci siamo seduti ed abbiamo ragionato insieme a tutti i gruppi di minoranza, compreso il M5s - chiarisce Polese - ma loro, e questo è il fatto politico, avevano una ritrosia nei confronti del collega Cifarelli, perché vedono una ipotetica alleanza con il Pd solo laddove c'è una cesura netta con la precedente stagione legislativa".

"Il M5s - chiarisce Polese - ha mascherato una posizione politica con il desiderio di andare avanti con una propria candidatura identitaria, quella del collega Perrino, rifugiandosi lontano da un accordo sul futuro degli assetti istituzionali delle minoranze in Consiglio nei quali il M5s è e sarà coinvolto al pari di noi e nella stessa misura. Quella sull'Ufficio di presidenza è un'intesa che deriva dall'apporto numerico di partenza della coalizione di centrosinistra superiore a quella del M5S, cui pure garantiamo una presenza oltre alla vicepresidenza della Commissione dei Lucani nel mondo a Gianni Leggieri. Mi sembra una strumentalità".

"La verità - aggiunge Polese - é che il M5s quando vede il Pd della stagione 2013-2018 va in fibrillazione e trova in scuse strumentali il modo per staccarsi".

"I due forni nel voto per i grandi elettori? Intanto chiariamo che senza il nostro voto Cifarelli e il Pd non avrebbero avuto il delegato per l'elezione del Capo dello Stato. Abbiamo scelto di dare il secondo voto al capogruppo di FI, Piro, nell'ottica di costruire un polo moderato, di dare un segnale e forse siamo stati anche un po' premonitori rispetto a quanto accaduto poi nell'elezione di Sergio Mattarella dove il ruolo centrale l'hanno giocato Italia Viva, Forza Italia e la parte moderata del Pd", spiega Polese.

Segnale evidente - del resto - anche nei rapporti con Azione, la formazione di Carlo Calenda, che in Basilicata si sta strutturando da tempo sul territorio. "Con azione e Coraggio Italia - spiega Polese -abbiamo già costruito assieme al Movimento civico La Grande Lucania la lista, direi molto competitiva alle elezioni Provinciali (15% dei consensi, eletto il consigliere Filippo Sinisgalli, ndr). L'obiettivo è quello di trasformare quello che é stato un cartello elettorale di successo in una forza politica omogenea anche al di la degli scenari nazionali".

E i rapporti tra Bardi e Renzi? Preludio di futuri apparentamenti politici in Consiglio regionale? "C'è un rapporto storico e consolidato dai tempi in cui Renzi era presidente della Provincia e Bardi guidava la Legione. Al momento - aggiunge Polese - non abbiamo novità rispetto ad iniziative politiche di alcunché. C'è una cordialità permanente o un rapporto istituzionale collaudato nel tempo".

La non belligeranza in Consiglio? "Mi pare che sul Piano strategico regionale il voto di Iv è stato di astensione come quello di Pd e M5s. I nostri spunti magari hanno trovato nelle parole del presidente Bardi una forma di accoglimento cosi come alcuni emendamenti del M5s e del Pd. Penso che la maggioranza poteva essere più generosa nei nostri confronti però non vedo, al momento, novità. Siamo alternativi, preferiamo la proposta alla protesta. Ma dobbiamo portare tutti insieme risultati peri cittadini prima ancora che fare campagna elettorale", conclude Polese.