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Basilicata, Mario Polese: "La partita vera, in campo sanitario ed economico, si gioca ora"

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L'intervista pubblicata da "la Nuova del Sud", 16 luglio 2020.

"Il tempo scorre, siamo quasi ad un anno e mezzo dall'inizio di questa legislatura e soprattutto in campo sanitario non si è ancora proceduto a mettere in campo una sola, e ribadisco una sola, azione di discontinuità. Quindi delle due l'una, o non si è governato così male come si è sostenuto, oppure quella che è ormai la barzelletta del rinnovamento si è adagiata sulle stesse linee di condotta che chi oggi governa contestava durante la campagna elettorale".

L'azione del governo regionale, le forze di centrodestra ed una Basilicata che stenta a decollare. Mario Polese, consigliere regionale di Italia Viva osserva con attenzione l'evolversi della situazione politica in viale Verrastro. Duro e netto nei giudizi sull'operato del governo regionale ma senza chiudere porte in faccia a prescindere. "Bardi? Soffre anche lui il vuoto politico che lo circonda e l'assenza di una regia sulle azioni programmatiche. Ma Italia Viva mantiene una impostazione critico-costruttiva e di proposta programmatica avanzata, anche alla luce della scelta di riporre nel cassetto la casacca che vestiamo per condividere lì dove possibile ogni azione utile alla comunità lucana".

Nel mezzo le stilettate al centrosinistra, ("locuzione da tempo superata"), la sfida per Matera ("qui come in altre regioni ci impone di non essere secondi a nessuno nelle scelte") e l'orgoglio per un partito che punta ad esaltare il ruolo delle nuove generazioni nel contesto lucano.

Consigliere, da tempo è in atto uno scontro acceso nella maggioranza e Lega e Forza Italia sembrano non andare d'accordo su nulla.
"Purtroppo per la Basilicata e le sue comunità questo è l'elemento che caratterizza la legislatura. Si va avanti così, fin dall'inizio e oggi poi i toni noti sono più nemmeno contenuti in quel decoro istituzionale che dovrebbe contraddistinguere ogni momento della vita pubblica regionale".

Il disegno di riordino sanitario è un altro terreno di scontro fortissimo. Lotte tra bande, interessi territoriali al centro. Sembra di rivedere il centrosinistra e il Pd di qualche anno fa.
"In verità mi pare che le destre al governo regionale più che al cambiamento mirino anche inconsapevolmente all'azzeramento della Basilicata. In una accettazione con beneficio d'inventario dell'eredità del passato hanno scelto tutti i vizi e lasciato le virtù. Si pratica nei fatti una mera sostituzione di blocchi di potere, con il paradosso che gli interpreti sono in gran parte gli stessi di prima, al più con una casacca diversa. Magari al centro mettessero gli interessi territoriali... la realtà è che sono solo autoreferenziali con loro stessi".

I sindacati hanno bocciato la proposta di riforma. Lei che idea si è fatto?
"Premesso che aspetto di vedere un testo ufficiale, al momento nessuno ci ha trascritto nulla; da quello che leggo sui media posso solo confermare la posizione già espressa qualche giorno fa: c'è un evidente scollamento tra palazzo e territori, esasperato da localismi e particolarismi disomogenei tra loro. La sensazione è di un puzzle in origine anche arioso, ma in cui oggi ognuno prova a inserire un pezzo di un disegno diverso, più congeniale ai propri interessi. Ecco perché insisto ad auspicare che anche alla luce della vicenda Covid, il progetto di riforma venga sottratto dal ring locale e rielaborato dai migliori esperti nazionali di politica sanitaria, affinché ci possa essere offerto un testo su cui solo in seconda battuta si possa poi aprire un confronto dialettico".

L'emergenza Covid ha restituito una sanità sull'orlo del baratro. Caos al San Carlo, Crob senza guida. È esplosa una situazione che covava da tempo?
"Spero in primo luogo che si inizi a porre fine al gioco stucchevole che sa di alibi posticcio sui malfunzionamenti del passato come esimente delle responsabilità attuali. Il tempo scorre, siamo quasi ad un anno e mezzo dall'inizio di questa legislatura e soprattutto in campo sanitario non sì è ancora proceduto a mettere in campo una sola, e ribadisco una sola, azione di discontinuità. Quindi delle due l'una, o non si è governato così male come si è sostenuto, oppure quella che è ormai la barzelletta del rinnovamento si è adagiata sulle stesse linee di condotta che chi oggi governa contestava durante la campagna elettorale".

Da oltre un anno il principale ospedale lucano, il San Carlo, annaspa e rischia di far crollare l'intero sistema sanitario. C'è una guida inadeguata? E perché Bardi e il centrodestra non lo rimuovono?
"In realtà ogni nostro tentativo di aprire un serio dibattito sul futuro del San Carlo e finalizzato a comprenderne realmente lo stato dell'arte è stato respinto da quegli stessi componenti della maggioranza che poi nei comunicati stampa preannunciano ferro e fuoco. Una sorta di 'vorrei ma non posso' che forse più banalmente nasconde un meccanismo di contrattazione di piccolo cabotaggio. Lotta e governo, un'altra mutuazione dalla sinistra storica! lo dico che bisognerebbe invece avere il coraggio di assumere una decisione definitiva per il bene del più grande ospedale della Basilicata, una città nella città, faro indiscusso del nostro sistema sanitario regionale"

Barresi però è stato scelto dalla giunta di centrosinistra con nomina effettuata dalla facente funzioni Franconi.
"Ricordo bene, conte è giusto che fosse, che all'epoca dei fatti, l'assessore Franconi esercitando le proprie legittime ed autonome prerogative di Presidente facente funzioni individuò in una terna di nomi la figura che più riteneva spendibile e competente secondo il suo giudizio"

A proposito di sanità, come le è sembrata la gestione dell'emergenza in Basilicata?
"Il dato oggettivo dei riscontri numerici, pur nella tragedia, per dinamiche per lo più esterne e per caratteristiche territoriali è stato meno drammatico che nel resto del Paese. L'isolamento geografico, una scarsa densità demografica e la grande responsabilità dei lucani ha fatto il resto. È chiaro che c'i sono stati problemi di gestione, soprattutto nella fase iniziale con una funzionalità del sistema sanitario lucano messo a durissima prova. La partita vera, in campo sanitario come in quello economico, si gioca ora. E non mi pare che oggi soprattutto la nostra sanità sia strutturata meglio di qualche mese fa, anzi, temo che le condizioni siano peggiori del pre-Covid".

Quindi?
"Una scongiurabile seconda ondata, avrebbe bisogno di inetto idee farlocche come quella del Qatar e di più equipe culti Covid domiciliari, che ricordo sono state istituite solo dopo il martellamento mediatico della nostra proposta".

Dal caos delle ordinanze alle inchieste interne sulle morti al San Carlo fino all'allentamento delle misure che hanno di fatto favorito casi di contagi di importazione. Bardi, Leone e la task force sono stati all'altezza? 
"Non entro nel merito di ciò che attiene a vicende giudiziarie. Sul resto ritengo che se i nostri appelli e le nostre proposte fossero state accolte per tempo avremmo evitato ulteriori disagi. Nella fase iniziale in particolare sono stati commessi errori che si potevano evitare".

Il presidente Bardi, dopo un anno, ha già perso appeal. Più che un generale prestato alla politica, pare un neofita, per di più senza ambizioni di carriere politiche, in balia dei desiderata dei partiti e del suo cerchio magico.  
"Non so se il presidente Bardi coltivi ulteriori ambizioni politiche ma mi pare evidente, e questo glielo riconosco, che sia sufficientemente slegato dai vincoli dei partiti di maggioranza. Soffre anche lui il vuoto politico che lo circonda e l'assenza di una regia sulle azioni programmatiche. È evidente infatti, che le poche cose buone fatte in Regione sono frutto maggiormente dell'esperienza e dei contributi delle opposizioni, in particolar modo per la peculiare finzione di proposta critica che Italia Viva sta esercitando in questo complesso momento storico, per senso di responsabilità nei confronti dei lucani; non a caso, anche all'interno della Tarsk Force sulle Attività Produttive, saggiamente istituita dall'assessore Cupparo, ci si è contraddistinti, in verità tutti, per un attivismo giudizioso e concertativo".

Un giudizio sull'operato degli assessori...
"Sarebbe scorretto esprimersi sui singoli. Complessivamente è una Giunta che non mi pare stia dando risposte significative ai lucani né in termini di visione politica e strategica, né sulle numerose contingenze. Dei problemi in sanità abbiamo parlato, in agricoltura mi pare si proceda a strappi. Il caos nel mondo dei trasporti è sotto gli occhi di tutti, i ritardi sulla gestione della vicenda petrolifera produrranno conseguenze rilevabili non solo sulle nostre finanze".

Questa maggioranza resisterà? Italia Viva considera l'ipotesi di offrire una stampella a consiliatura in corso nel caso di strappi clamorosi?
"Mi pare che la tendenza degli ultimi anni a tutti i livelli sia quella di una sostanziale stabilità anche laddove la conflittualità è molto alta. Non mi iscrivo alla retorica dell'attaccamento alla poltrona, ma mi pare evidente che c'è un mandato elettorale e che questa maggioranza voglia rispettarlo, diciamola così. Ciò comunque non modifica l'atteggiamento in Consiglio di Italia Viva che, nata all'indomani della competizione elettorale, mantiene una impostazione critico-costruttiva e di proposta programmatica avanzata, anche alla luce della scelta fatta a seguito del dramma pandemico di riporre nel cassetto la casacca che vestiamo con orgoglio per condividere lì dove possibile ogni azione utile alla comunità lucana".

Ci fa un bilancio delle attività del Consiglio regionale. Tanti volti nuovi e che giudizio dà del presidente Cicala?
"Il Consiglio paga lo stesso prezzo del Governo regionale. Il problema non è essere neofiti, ma l'assenza di una cultura politica e di una leadership forte all'interno dell'assise. Questo porta a volte il presidente Cicala, con il quale ho un buon rapporto personale anche in virtù della mia funzione, a forzare le dinamiche istituzionali peccando di favore nei confronti della sua maggioranza, nonostante sia il presidente di tutti. Gli suggerisco di utilizzare al meglio la funzione di collegialità dell'ufficio di presidenza, proprio per mettere meglio al riparo la sua dovuta imparzialità".

Per intanto si vota a Matera. Che succede?
"A Matera sarà premiato chi saprà rendere permanente l'allure di capitale della cultura che già oggi a distanza di pochi mesi pare un ricordo sbiadito. Sono stati invece an-ni straordinari le cui opportunità vanno colte anche in futuro. Con Luca, Vito, Mauro, Valentina e tutti i nostri amici della città saremo al fianco di chi meglio saprà interpretare questo sentimento di straordinaria modernità che ha caratterizzato i fasti del recente passato".

Non si rischia una nuova sconfitta come quella di 5 anni e come quella di Potenza?
"A Matera si è già perso non solo 5 anni fa, a Potenza si viene da 2 sconfitte consecutive nelle ultime due tornate comunali. Oggi vogliamo vincere. Conta la visione come detto prima, ma anche la coalizione e soprattutto la figura che sarà individuata per guidare la città. L'esperienza ci dimostra come la vittoria in città come Matera e Potenza arriva attraverso i ballottaggi e quindi il nostro primo obiettivo è individuare un profilo di grande qualità ed esperienza, che possa dare un valore aggiunto ad un contesto già competitivo".

Italia Viva farà come in Puglia con Scalfarotto? Sosterrà un candidato diverso da quello del Pd e del centrosinistra?
"Devo fare necessariamente 2 premesse: la prima, relativa alla locuzione 'centrosinistra' a mio avviso da tempo superata da un rinnovato pensiero culturale nazionale ed internazionale che vede la necessità di immaginare un orizzonte liberale alternativo tanto agli ultra sovranisti alla Marine Le Pen quanto ai nazional populisti alla Michele Emiliano. La seconda, in merito al fatto che Italia Viva, in Basilicata. come in Toscana, dove i famigerati sondaggi ci portano già in doppia cifra, il radicamento nelle istituzioni a tutti i livelli, parlamentare, regionale, provinciale e comunale ci impone di non essere secondi a nessuno nelle scelte. Questo vale a Matera, vale in tutti comuni dove si voterà alla prossime amministrative e varrà anche nelle prossime competizioni elettorali".

E allora?
"Se ci sarà condivisione di valori, perimetri e scelte noi saremo pronti con tutte le forze civiche e riformiste a sostenere battaglie comuni. La candidatura di Scalfarotto invece, mi pare un bellissimo laboratorio politico che mi auguro diventi modello sistemico ovunque. In Puglia c'era un sindaco come De Caro, presidente dell'Anci nazionale, che avrebbe messo d'accordo tutti. L'esperienza di Emiliano è stata fallimentare sotto tutti i punti di vista, la sua ricandidatura un atto di arroganza personalistico e divisivo".

La Basilicata è entrata nel novero delle grandi opere. Sull'alta velocità ad esempio ci sono dei segnali concreti dell'attenzione del governo...
"Mi sembrano interventi programmati da anni che bene ha fatto il governo ad accelerare. La Salerno - Potenza - Bari è un esempio come l'adeguamento delle Battipaglia - Metaponto. Stessa cosa la Ferrandina - Matera finanziata dal Governo Renzi. Buona la novità di un finanziamento per la progettazione dell'alta velocità. Sicuramente però serve ancora altro. D'altronde la battaglia anche ossessiva di Italia Viva in questi mesi sul Piano Shock andava in questa direzione"

Italia Viva lavora sul territorio? Che azione state mettendo in campo?
"Siamo partiti con molto slancio dall'autunno scorso con importanti appuntamenti nazionali a cui ha partecipato sempre una nutrita delegazione lucana. Poi abbiamo composto i primi organismi di partito tra cui i coordinamenti provinciali, quello di Potenza città e nominando i rappresentanti della Basilicata nell'Assemblea nazionale proponendo molti giovani amministratori e molte donne. La fase del lockdown ovviamente ha rallentato il tutto anche se siamo stati molto presenti sul web. Siamo ripartiti con due webinar cui hanno partecipato le nostre ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova con migliaia di contatti sulla rete. Stiamo già preparando nuove iniziative importanti che a brevissimo annunceremo e siamo tornati a immaginare una importante Scuola Politica che appena le condizioni lo consentiranno metteremo in campo. C'è molto entusiasmo contagioso, una bella atmosfera. A livello regionale stiamo lavorando su importanti provvedimenti di legge che mirano a esaltare il ruolo delle nuove generazioni nel contesto lucano, ma non voglio anticipare nulla".