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Assemblea Nazionale, Bonetti: "Dalla scienza alla politica, perché ho creduto in un progetto"

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L'intervista di Gianni Riotta alla Ministra Elena Bonetti, durante l'Assemblea Nazionale.

"Ero una docente, mi occupavo di scienza. Sono in politica perché c'è stato qualcuno che mi ha chiamato e voluto, Matteo Renzi, qualcuno che mi ha proposto un progetto in cui credo", ha spiegato la Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti, in apertura del suo intervento, intervistata dal giornalista Gianni Riotta. "Ho creduto in Italia Viva ed è per questo che ho aderito con convinzione", ha proseguito la Ministra.

Tanti i temi toccati, tutti dedicati alle famiglie, entro il contesto del Family Act, cui la Ministra sta lavorando.

"Dobbiamo costituirci come comunità educante, sostenendo queste nuove modalità di educazione, che io stessa ho sperimentato nella mia attività di docente", ha spiegato la Ministra, parlando di educazione.

"L'esempio della Francia è valido e calzante - ha proseguito Bonetti, affrontando il tema della denatalità - poiché ci porta a riflettere sulla falsa credenza dell'obbligo, per una donna, di scegliere fra la carriera e la famiglia. La Francia smonta questo teorema. In Francia si è saputo proporre una visione integrata di riforme. Anche noi, qui, stiamo cercando di proporre un corpus unico di riforme. Bisogna dire ad una donna che è libera di fare la scelta di essere madre, una scelta armonizzabile con la carriera".



"Per fare questo, con il Family Act - ha proseguito la Ministra - stiamo rivedendo il tema dei congedi parentali e stiamo affrontando la questione del consentire al mondo del lavoro di armonizzarsi con la nostra vita familiare".

Scienza, tecnologia e donne: a questo è stato dedicato il passaggio successivo dell'intervista, partendo dalla necessità di avvicinare le giovani donne alle materie e carriere STEM. "Esiste un gender gap nelle nuove professionalità - ha spiegato Bonetti - carriere che renderanno necessario lo studio di discipline nelle quali oggi le donne non hanno un ruolo pienamente attivo. Bisogna incentivare le donne ad entrare nelle materie scientifiche. Bisogna, pertanto, spiegare che esiste un modo femminile di abitare la scienza. Non siamo tutti uguali, siamo diversi e nell'atto del riconoscimento della diversità si attua l'universalità dell'accesso e delle pari opportunità".

Venendo al dibattito legato all'odio on line, al razzismo, all'hate speech e al revenge porn, la Ministra Bonetti ha sottolineato che "l'educazione è il primo impegno politico che un paese deve assolvere. L'educazione richiede una comunità educante. Si tratta di un tema che necessita collaborazione e che non può essere demandata solo alle donne".

Insomma, "anche in ambito educativo serve un Piano Shock e noi lo attueremo, mettendo a disposizione delle risorse dedicate", ha concluso la Ministra Bonetti.