Italia Viva territori

Ariccia, i consiglieri Cianfanelli e Fontana aderiscono a Italia Viva

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'annuncio dei due consiglieri comunali

"I Consiglieri Cora Fontana Arnaldi e Emilio Cianfanelli dichiarano di aver aderito alla nuova formazione di Italia Viva previa presentazione delle dimissioni dagli organismi sovra comunali e dal gruppo consiliare del Partito Democratico": con queste parole esordisce la nota di Italia Viva Ariccia, che annuncia la decisione dei due consiglieri comunali di aderire al nostro progetto politico.

"I punti programmatici  - prosegue la nota - che li avevano portati ad aderire al nascente PD riguardavano essenzialmente: le riforme istituzionali per avere una democrazia partecipata e decidente, la riforma della legge elettorale impostata sui collegi uninominali per garantire la governabilità del Paese e la vocazione maggioritaria del partito per favorire la semplificazione degli schieramenti politici e la loro alternanza alla guida del governo".

"Dopo l’esito del referendum costituzionale del 2016 e delle elezioni del 2018 - spiega la nota del comitato locale di Italia Viva - il Partito Democratico si è progressivamente allontanato dai predetti principi".

"Per questo  - aggiungono Cianfanelli, che di Ariccia è stato sindaco, e Fontana, ex vicesindaco - riteniamo conclusa l’esperienza politica vissuta nel Partito Democratico pur rimanendo collocati nel centrosinistra. Aderiamo alla proposta di Italia Viva perché interpreta la voglia di riprendere il percorso delle riforme di tipo liberaldemocratico, le uniche che possono contrastare il declino verso cui stiamo scivolando e portare il nostro sistema Paese al livello di quelli più progrediti dell’Unione europea".

"A livello locale - concludono i due consiglieri - il nostro impegno è prioritariamente rivolto a riprendere, in collaborazione con i Consiglieri dei Comuni limitrofi, il lavoro per promuovere l’istituzione dell’Unione di Comuni che è stato interrotto, durante il secondo mandato di Zingaretti, per la mancata approvazione della legge regionale di attuazione delle corrispondenti norme nazionali. Ciò nella consapevolezza che non è possibile dare razionale e concreta soluzione ai problemi del nostro territorio se non nell’ambito della gestione associata di funzioni e servizi tra i comuni che comprendono il distretto socio sanitario".