Informazione Rai

Anzaldi: "Ranucci? Ombre gravi. Chiarire tutela la Rai"

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Intervista di Marco Zonetti, "il Riformista", 18 febbraio 2022.

Il M5s scende in campo con il suo quotidiano di riferimento epigono del Fatto Quotidiano, ovvero La Notizia, ancor più grillino dello stesso blog di Beppe Grillo ma con minor riscontro mediatico, per difendere Sigfrido Ranucci, da oltre una settimana nella bufera mediatica innescata dalla rivelazione riguardo ai messaggi "minatori" inviati dal conduttore di Report ai parlamentari della Vigilanza Andrea Ruggieri e Davide Faraone. Bufera poi deflagrata a seguito degli articoli e video del Riformista. Riassumendo, nelle ultime ore soltanto: l'onorevole Ruggieri è stato audito dal Copasir per via delle presunte «78mila segnalazioni» sui parlamentari comprensive di riferimenti a «uso di cocaina» e «scene da basso impero sugli yacht», Report è finita nel mirino della Corte dei Conti per una questione di presunte fatturazioni fittizie emerse dai video pubblicati dal Riformista; il presidente della commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini ha inviato una lettera ai vertici della Tv pubblica per fare chiarezza sul caso. Già in sede di audizione dell'Ad Rai Carlo Fuortes, il M5s aveva tentato attraverso il vicepresidente della Vigilanza Primo Di Nicola, senatore pentastellato, di difendere il conduttore. Ma la difesa a oltranza, proseguita in commissione, batte un altro colpo sulle pagine della Notizia. In un'intervista, l'ex capogruppo in Vigilanza, la deputata Francesca Flati, ha difeso infatti a spada tratta Report e Ranucci parlando di «lottizzazione», tornata a suo dire in Rai per colpa del nuovo Ad Fuortes. Mentre, sempre sullo stesso quotidiano che dedica ben due paginate al sostegno del giornalista e conduttore, in un articolo firmato da "Rossi Marina" probabile nom de piume, si critica il presidente Barachini per aver scritto ai vertici Rai «mettendo in croce Sigfrido Ranucci» ma di non aver chiesto informazioni all'azienda sul manager della Tv di Stato Gianluca Ronchetti finito agli arresti domiciliari per "una classica storia di mazzette". Il riferimento della deputata pentastellata alla lottizzazione in Rai ci ha riportato alla memoria un aneddoto del segretario della Vigilanza Michele Anzaldi (Iv), che raccontò a Striscia la Notizia di essere stato avvicinato qualche tempo fa, ai tempi in cui l'Ad Rai era Fabrizio Salini in quota pentastellata, da un senatore grillino suo collega in commissione il quale ammetteva che anche il M5s si era piegato - per l`appunto - alla lottizzazione nella Tv pubblica, e gli abbiamo quindi chiesto un parere sulla questione.

Onorevole Anzaldi, il M5s critica il presidente Barachini per aver scritto ai vertici Rai a proposito del caso Ranucci, ma di non essere intervenuto su un fatto definito altrettanto grave come l'arresto di un manager del servizio pubblico per un caso di mazzette. Che ne pensa?
Il presidente della Vigilanza Barachini, peraltro su mandato della commissione stessa, ha fatto benissimo a chiedere alla Rai chiarimenti sul caso Report perché alla luce di quanto è emerso con il video pubblicato dal Riformista è doveroso che venga fatta chiarezza in modo inequivocabile. Report, una trasmissione fiore all'occhiello dell`informazione pubblica, va messa in sicurezza in modo netto e definitivo, non possono sussistere dubbi di alcun tipo sul reperimento delle notizie e l'impiego dei fondi a propria disposizione. Il paragone con la vicenda delle presunte mazzette alla Direzione Acquisti davvero non regge: lì c'è un'inchiesta della magistratura in corso, la Guardia di Finanza sta svolgendo una profonda attività di indagine e quindi non possiamo che attendere l'esito dell'iter giudiziario. Sul caso di Report, invece, le sentenze del passato appaiono non completamente esplicative, anche perché si riferivano ad altro e non specificamente all'acquisto di video.

Quindi lei condivide l'operato di Barachini?
Dopo quello che è emerso, la commissione di Vigilanza e il suo presidente non potevano certamente fare finta di niente. Report è una delle trasmissioni di informazione più importanti della tv italiana, va in prima serata e si occupa di questioni sempre molto delicate: davvero qualcuno pensa che si possano lasciare dubbi sul suo operato? Innanzitutto a tutela proprio del programma e della sua redazione, che devono essere messi nelle condizioni di lavorare in massima tranquillità. È intervenuta tempestivamente la Corte dei Conti con l'apertura di un'istruttoria, ma i primi a dover effettuare i controlli sono i vertici Rai. Mi auguro che alla Vigilanza arrivino chiarimenti al più presto, magari finalmente con quella trasparenza e precisione che in questi anni non abbiamo mai visto.

A cosa si riferisce?
La lista è lunga e ahimè nota, dagli agenti ai compensi degli ospiti dei talk, alle promozioni e le nomine, ma basta restare proprio all'ultima audizione per ricordare l'episodio più recente. In quella sede l'ad Fuortes ha informato inaspettatamente e solo incidentalmente sul fatto che l'Audit sulla lettera anonima sui presunti abusi a Report non avesse trovato riscontro. Una dichiarazione arrivata, appunto, solo in un inciso, solo dopo che il collega Ruggieri aveva tirato fuori i messaggi tra lui e Ranucci. Da Fuortes ci saremmo aspettati che avesse comunicato in precedenza in maniera trasparente l'esito dell'Audit se non con una conferenza stampa, almeno con una comunicazione ufficiale alla Vigilanza e al presidente Barachini. Comunicazione che ancora oggi non è arrivata, per cui non sappiamo con certezza né se l'Audit sia stato davvero chiuso, né come si sia chiuso".