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Anzaldi: "Fare luce per capire se nella campagna di odio social contro Iv sono coinvolti funzionari pubblici"

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L'intervento del parlamentare di Italia Viva su "Avvenire", 17 gennaio 2021.

Non si arresta, su varie pagine Facebook e su altri social, più o meno riconducibili al Movimento 5 stelle, la campagna di accuse, a volte con contenuti anche molto violenti, contro Matteo Renzi. A spiccare, fra le altre, sono soprattutto le pagine "L'Italia Onesta" e "con il M5s e Conte premier". Si tratta di alcuni episodi che seguono quello capitato giovedì, quando una "storia" avente per oggetto l'invito a «mandare Renzi a casa», era comparsa addirittura per alcuni minuti sulla pagina Facebook personale di Conte.

Su tutto questo torna alla carica Michele Anzaldi: «La comparsa di contenuti denigratori contro Renzi sulla pagina Facebook del presidente del Consiglio — dice il deputato renziano — ha mostrato come sia ancora pienamente attiva e al lavoro la macchina dell'odio di certi partiti, in particolare M5s, che in Italia è stato il primo partito o a fare uso di questi metodi. Se verrà confermato che dietro quella pagina ci sono funzionari pagati dalle istituzioni, addirittura del gruppo parlamentare MSs, saremmo di fronte alla conferma che il problema dell'odio sui social, delle campagne diffamatorie, delle fake news diffuse ad arte sia tuttora molto grave anche nel nostro Paese».

Anzaldi aggiunge di augurarsi «che la ministra Lamorgese, cui ho indirizzato un'interrogazione parlamentare, e la Procura di Roma, cui ho inviato una lettera e inoltrato l'interrogazione, possano fare piena luce al più presto, a maggior ragione visti gli inquietanti legami tra quanto accaduto oggi e la campagna di odio che a maggio 2018 fu scatenata attraverso i social contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, addirittura con la sollevazione di un inesistente impeachment».