sanità

Antonio Palermo: "Sanità regionale e burocrazia alla base della lentezza del piano vaccinale"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

La nota del sindaco di Mendicino, 12 aprile 2021.

"Cari concittadini,

anzitutto vi informo che se nelle prossime ore Governo e Regione non assumeranno iniziative per far diminuire immediatamente la pressione negli ospedali calabresi, in particolare presso l’Ospedale Civile dell’Annunziata, hub di riferimento per tutta la nostra provincia, mi vedrò costretto ad assumere decisioni con ordinanza sindacale per impedire al minimo la possibilità di finire in quelle ambulanze in fila davanti al Pronto Soccorso di Cosenza per mancanza di posti letto".

"Come sapete, non ho mai aggiunto in quest’anno di pandemia misure restrittive ulteriori a quelle già messe in campo dalle Istituzioni sovracomunali ma, come avevo previsto ampiamente nelle mie tante dichiarazioni pubbliche all’inizio di questa triste storia, il sistema regionale calabrese non regge, e non solo davanti al Covid-19, ma non avrebbe retto neanche dinanzi ad una forte influenza stagionale. E tutto ciò purtroppo era tristemente noto".

"Perché quella maledetta Riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 passata nell’indifferenza generale di tutti, “perché a me la politica non interessa”, ha prodotto quei 21 sistemi sanitari regionali che in Calabria ha significato “viaggi della speranza” anche per un’appendicite e chiusura di tutti ospedali del territorio da Acri a Trebisacce, da Cariati a San Giovanni in Fiore, da Scalea a Praia a Mare, da San Marco Argentano a Lungro, fino Mormanno, ecc ecc. Perché già prima del Covid una donna rischiava di partorire in ambulanza se abitava in un piccolo Comune dell’entroterra. E ciò nel quasi assoluto silenzio di tutto. Quasi, perché chiunque, politico, medico o cittadino che sia, abbia in questi anni lottato contro tutto ciò e per mettere fine a quel “commissariamento della sanità” che in Calabria dura da 20 anni, stasera merita le scuse di quanti non gli hanno dato una mano, non hanno sostenuto quelle battaglie, per i nostri anziani e per le nostre vite".

"E come se ciò non bastasse, ci siamo resi conto che alla piaga della sanità regionalizzata, occorre aggiungere quella della burocrazia italiana, la più inefficiente del mondo civilizzato. So di cosa parlo per essermi scontrata con essa in questi 7 anni da Sindaco della mia Città. Un ingarbugliato sistema di lacci e lacciuoli che impedisce a chi ha “voglia di fare” di poter agire. Leggi su leggi, articoli su articoli, commi su commi, da vero azzeccagarbugli, nate con l’intento nobile di impedire a qualcuno di imbrogliare (visto che in Italia ahinoi siamo incapaci di punire severamente chi sbaglia) e finite per bloccare tutti quelli che vorrebbero, con passione e serietà, fare. Siamo per questo motivo ultimi in tutto l’Occidente per vaccinazioni".

"I perché sono da ricercare proprio in queste due piaghe, le 21 sanità regionali, al posto di un solo Governo a livello nazionale che si occupi della nostra salute, e la burocrazia delle lentezze mostruose e pachidermiche. Mi auguro solo che quando finirà questa maledetta pandemia, la politica e con essa l’opinione pubblica, spesso più pronta a puntare l’indice che a mettersi in gioco per cambiare le cose, affronti questi due mali assoluti che attanagliano l’Italia, e il Sud e la Calabria in particolare".

Così Antonio Palermo, sindaco di Mendicino, in una nota condivisa tramite il suo profilo Facebook.