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Amministrative, Scaramelli: "Giovedì il mandato dall'Assemblea dei coordinatori Iv"

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L'intervista pubblicata dal "Corriere di Siena", 19 aprile 2022.

"Giovedì l'assemblea provinciale di Italia Viva darà mandato ai due coordinatori comunali di andare a lavorare per la costruzione delle alleanze in vista delle elezioni comunali senesi del prossimo anno. Io auspico che si possa dare vita ad una casa comune democratica e riformista". In questo modo il vicepresidente del consiglio regionale Stefano Scaramelli fa capire che sarà una settimana importante per Italia Viva nel senese, chiamata a lavorare in ottica del voto cittadino del prossimo anno.

Il primo interlocutore sarà il Partito Democratico per poter replicare un'alleanza già vista in occasione delle elezioni regionali, delle suppletive e anche del voto per il rinnovo del consiglio provinciale. Giovedì, quindi, sarà ufficiale il mandato che verrà assegnato ai coordinatori comunali Massimo Cava e Paola Piomboni; lo stesso Cava ha recentemente espresso parole di apertura nei confronti del Partito Democratico.

Stefano Scaramelli, come si sta muovendo Italia Viva in vista delle comunali senesi del 2023?
"Abbiamo già avviato un percorso di ascolto con i cittadini per conoscere le problematiche esistenti e per elaborare tutta una serie di priorità programmatiche. Giovedì, appunto, l'assemblea provinciale darà mandato di costruire le alleanze ai due coordinatori comunali. Per quanto mi riguarda auspico la costruzione di una casa comune democratica e riformista insieme ai democratici. Italia Viva e Pd possono infatti essere una base solida per costruire una casa che sarà aperta a tutti coloro che si riconoscono in questi valori. Credo che a Siena ci sia adesso la necessità di una guida politica forte dotata di esperienza e di competenze. Questo territorio merita di tornare protagonista anche nello scenario politico regionale, Siena deve essere la capitale della Toscana del sud".

Lei crede che sia mancata una guida politica forte?
"Sì, è mancata e sta mancando. Negli ultimi anni si è pensato più a gestire il potere, e lo si è fatto attraverso filiere autoreferenziali che hanno accontentato pochi e creato malcontento in tanti. E non è emersa una classe dirigente nuova, a Siena un processo di rinnovamento della classe politica manca ormai da tempo".

Sarà possibile replicare un'ampia alleanza come quelle che hanno sostenuto Giani alle regionali e Letta alle suppletive?
"Va costruita un'intesa politica forte e va costruita adesso. Va fatto un lavoro non teorico ma pratico, con delle priorità programmatiche precise. Dobbiamo arrivare a settembre con un contenitore già pronto. Sarà una lunga campagna elettorale. Dovremo aprirci e pensare ad un'alleanza che possa coinvolgere partiti, movimenti e associazioni civiche che in città sono storicamente forti".

Quali immagina che possano essere le priorità programmatiche?
"Penso alle opere pubbliche, alla riqualificazione dei quartieri periferici, ad interventi per sostenere lo sport. Penso al turismo e ad una nuova politica culturale da attivare in città. Poi il commercio, che sta soffrendo e che necessita di incentivi. Nei prossimi anni sarà fondamentale che Siena trasformi la rendita di cui ancora la città gode per storia e per tradizione in capitale da investire per produrre lavoro. Siena ora sta soffrendo a livelli occupazionali, quindi io ritengo che questa per la città sia la più grande sfida per i prossimi dieci anni. Anche l'università deve contribuire alla nascita di imprese, con un sapere che sia sempre più diffuso sul territorio. Ovviamente in questo quadro saranno cruciali le politiche sanitarie, farmaceutiche, biotecnologiche".

Quali caratteristiche dovrà avere la persona che verrà candidata a sindaco dallo schieramento?
"Io immagino una persona con esperienza, con competenze, che abbia voglia di metterci la faccia per consentire a Siena di riscoprire la propria ambizione anche in termini politici. Poi servirà un governo diffuso di persone radicate nella città. Negli ultimi anni tutto questo è mancato, e spesso le scelte sono state delegate ad altri. Io credo che amministrare non significhi gestire il potere, quanto invece farsi carico di quelle che sono le aspettative dei cittadini".

Ultimamente si parla tanto di civismo, lo ha fatto anche il segretario nazionale del Pd Enrico Letta nella sua recente visita senese...
"Io credo che ogni impegno civico sia politico e viceversa".

Senta, ma a suo avviso non è possibile costruire un'alleanza di centrosinistra che coinvolga anche Pierluigi Piccini?
"Guardi, io l'ho sempre stimato anche se non sempre abbiamo avuto le stesse opinioni. Ricordo che alcuni anni fa feci un confronto pubblico con lui, non escludo che possano essercene altri di quel tipo in futuro. Io credo che abbia anche amministrato bene la città in passato. Ora si sta vivendo una fase tattica, si dovrebbe invece passare al merito delle questioni. Faccio due esempi: al San Niccolò nascerà il nuovo hospice, con uno stanziamento di 5 milioni di euro. Ricordo bene quando in Regione Toscana si decise per questo investimento, io allora ero presidente della commissione sanità. Così come ricordo lo stanziamento di 10 milioni di euro per il pronto soccorso pediatrico. Ecco, questo per dire che la città del domani va prima di tutto pensata".

Cosa pensa delle fibrillazioni attorno alle nomine della Fondazione Mps?
"Penso che piccoli gruppi di potere vogliano appropriarsi della gestione della Fondazione Mps. Che invece è un bene della città. Quindi servono delle persone di alto profilo. Si rischia di non avere una deputazione amministratrice, a quel punto le responsabilità sarebbero chiare ed evidenti. Non si tiri troppo la corda, si guardi più in alto pensando al bene della città e dando opportunità a chi veramente merita".

Fibrillazioni, anche sulle nomine per Palazzo Sansedoni, ci sono pure tra i partiti del centrodestra...
"Sì. Poi il rimpasto della giunta comunale ha deluso un po' tutti, anche nel metodo che è stato adottato. In primis sono state deluse le forze politiche di centrodestra. Vedremo inoltre quale sarà lo scenario politico nazionale che avremo quando ci saranno le comunali, ricordiamoci che prima si andrà a votare pure per le politiche".

In conclusione, qual è il suo auspicio?
"Mi auguro che vinceremo le elezioni, e che potremo farlo già al primo turno. Siena ha una cultura politica che è prevalentemente democratica e riformista, la città ha dei valori e noi siamo chiamati a tenere fede a questa storia e tradizione. Possiamo dare vita ad un modello politico che possa anche essere da esempio, io sono molto fiducioso al riguardo".