L'intervento di Barbara Pasquali su "Genova - la Repubblica", 27 settembre 2021.
Convergenze cercasi e liste laboratorio. Le Amministrative di Savona, oltre a rappresentare la prima, concreta occasione per il centrosinistra di tornare a vincere in Liguria dopo sei anni di sconfitte, saranno uno dei test più importanti anche per il fronte centrista che raccoglie i tanti pezzi sparsi di forze riformiste, Italia Viva in testa.
Se del resto nella città della Torretta e in altre contese elettorali Italia Viva corre a sinistra, in altre realtà, tra quelle attese al voto tra una settimana, avviene diversamente. Ecco perché «queste elezioni sono importantissime anche in vista degli sviluppi futuri», ammette Barbara Pasquali, consigliera comunale di Iv a Savona e anima della lista centrista a sostegno del candidato sindaco Marco Russo.
Dal risultato della lista riformista savonese dipenderanno un pezzo di risultato della coalizione, la costruzione delle coalizioni future a Genova e La Spezia, forse - nel contesto nazionale - pure un pezzo di destino di Italia Viva.
A livello nazionale «qualcosa Italia Viva diventerà, anche se non si può dire ora cosa», continua Pasquali. «Esiste uno spazio politico ben preciso che non deve essere la somma di tutti i partiti riformisti, ma può esserne l'evoluzione ideale».
A Savona la lista riformista a sostegno di Russo è parte del centrosinistra, sul modello di quella che appoggia Beppe Sala a Milano. «Iv a Savona sta nel centrosinistra, non poteva stare da nessun'altra parte ed è un valore aggiunto per la coalizione. In altri contesti ci potranno essere altre scelte sulla base di diversi giudizi sulle amministrazioni uscenti, ma qui il fallimento del centrodestra è chiaro, mi ci batto da anni in Comune ed è stata la scelta naturale di questo percorso», dice Pasquali.
Un percorso che «è vero, in certe realtà ha preso una strada, in altre una diversa, e che per arrivare a qualcosa di più solido probabilmente dovrà portare a una posizione definitiva e che è sempre stato nel centrosinistra e perché non dovrebbe più farne parte?», prosegue Pasquali.
Mentre la città si appresta ad accogliere la ministra Elena Bonetti, che parlerà anche di lavoro e occupazione femminile, Pasquali conclude sottolineando che «non si parla di sicurezza a mezzo slogan, serve fare, organizzare eventi, far sì che i quartieri abbandonati diventino vivi. Veniamo da cinque anni di propaganda, ora serve altro».