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Amministrative, Rosato: "Iv va a destra? No, noi stiamo con i candidati migliori"

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L'intervista pubblicata dall'AdnKronos e ripresa da "il Mattino", "Avvenire" e "il Gazzettino", 1 maggio 2022.

"Italia Viva si sposta a destra? Ognuno pensi quel che vuole. Noto una certa soddisfazione però, c'è quasi la speranza che sia vero... ma non è così". Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, parla così all'Adnkronos delle scelte dei renziani per le amministrative di giugno: in quattro comuni - 3 sono tra i maggiori al voto - Iv andrà insieme a forze di centrodestra. Genova, Palermo, Verona, Catanzaro...

Rosato, quattro indizi fanno una prova, o no?
"No, noi abbiamo fatto scelte coerenti in base alla qualità dei candidati in campo. A Genova siamo con Bucci. Potevamo stare con un candidato massimalista che dice no a tutte quelle opere che noi sosteniamo e che lo stesso Pd, quando era al governo, sosteneva? Possiamo sostenere a Palermo un candidato in continuità con la fallimentare giunta Orlando che è pure finita sul New York Times per lo scandalo delle bare insepolte? Noi andiamo con il candidato migliore. Non è che se il Pd decide un candidato sbagliato, noi dobbiamo appoggiarlo a prescindere...".

Però a Palermo sostenete un candidato addirittura con Fdi di Meloni...
"Allora, noi a Palermo abbiamo dato il sostegno a un candidato centrista, Lagalla, che peraltro è la candidatura più forte in campo. Lo abbiamo fatto venti giorni fa. Dopodiché, per motivi tutti interni al centrodestra, Fdi ha deciso di appoggiarlo. Hanno fatto un comunicato. Sono loro che si sono aggiunti".

E a Verona, perché Tosi e non Damiano Tommasi?
"Mi chiedo piuttosto perché il Pd non abbia sostenuto Tosi. La vittoria contro Sboarina sarebbe stata certa".

E a Catanzaro cosa è successo?
"A Catanzaro è successo quello che è accaduto più o meno a Palermo. Sosteniamo un candidato centrista, Valerio Donato, su cui poi si è aggiunta la Lega. Detto questo poi in tantissimi altri comuni siamo con il centrosinistra a Padova, Parma, Piacenza, Belluno, Taranto, L'Aquila solo per citare i più importanti".

Una collocazione a macchia di leopardo, insomma...
"Una collocazione, ripeto, basata sulle candidature migliori".

Ma queste amministrative saranno un antipasto delle politiche tra un anno?
"Sono due 'pasti' diversi... Questa è una partita delle amministrative e noi continuiamo ad appellarci a quella parte del Pd che non vuole morire con le ammucchiate massimaliste e i 5 Stelle. È il Pd che se ne deve accorgere, noi ce ne siamo accorti. E' il Pd che deve decidere dove collocarsi".

Nei mesi scorsi si era aperto un confronto per dare vita a un progetto 'centrista', è un discorso che va avanti o no?
"La maggior parte dei ragionamenti si è bloccato di fronte all'enormità della guerra e dalla crisi economica che ne deriva. Comunque, riprenderemo il lavoro".