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Alessio De Giorgi: "Non c'è nessuna Bestia renziana, ci vogliono delegittimare"

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Intervista di Tommaso Ederoclite, 21 dicembre 2019, il Riformista.

Alessio De Giorgi, storico social media manager di Matteo Renzi, attualmente lavora con Teresa Bellanova e, dall'esterno, continua a seguire il team digitale di Italia Viva.

Andiamo subito al punto, esiste una "bestia" renziana?
Magari, mi verrebbe da rispondere per paradosso, se guardassimo solo ai dati quantitativi del nostro campo rispetto a quello sovranista, che sono nettamente inferiori. Se invece si fa questa affermazione per accostarci anche solo lontanamente a chi diffonde odio, razzismo e paura, la respingo con sdegno al mittente. Ennesima dimostrazione che da certe parti politiche si preferisce far la guerra al Matteo sbagliato.

Eppure anche voi siete accusati di orchestrare campagne di odio. Vedi il caso Formigli.
Noi abbiamo una rete organizzata da tempo. Fatta però da persone in carne ed ossa, non da troll. Persone ricche di valori, appassionate alla politica. civili e sì, certamente vivaci. Che a volte esagerano e sbagliano e che vanno quindi meglio guidate.

Cosa ha scatenato questo vespaio sui social?
Il figlio della coppia che anni fa vendette la casa a Corrado Formigli ha postato sui social alcuni dettagli di quella transazione, ma la rabbia per quell'intervista non giustifica certamente il suo gesto che anche io, infatti, ho censurato. Altri poi hanno rilanciato quel contenuto, ma parliamo di una decina di post, non certo delle valangate di odio di cui la `Bestia", quella vera, è capace.

Eppure in molti vi hanno messo sotto accusa. Tra questi anche Enrico Rossi, governatore dem della Toscana. L'obiettivo è delegittimare il lavoro di Italia Viva?
Assolutamente si. Non si tratta solo di strategia, ma anche di mera incapacità di notare le differenze fra i militanti di Italia Viva e quelli del blocco sovranista. Che poi i social non siano - aggiungo un purtroppo grande quanto una casa - il regno dell'eleganza, del rispetto e delle posizioni sfumate, mi pare evidente. Semmai educhiamo tutti a saper stare sui social e in generale a essere rispettosi con chi la pensa diversamente: ma questo vale anche per un presidente di regione che parla di praticare l'elettroshock a un partner politico della futura coalizione.

Italia Viva è nata da poco. Come vi state muovendo dal punto di vista della comunicazione social?
Italia Viva è una startup politica e lo è anche sul digitale. Ancora non sono stati nominati i coordinatori territoriali, quindi anche dal punto di vista social il team ha appena iniziato a metter ordine ai tanti che in giro per l'Italia si sono mobilitati anche sulla rete, entusiasti di questo nuovo progetto politico. Poi ci sono i gruppi Facebook, che fanno riferimento al nostro mondo, che sono sempre stati autonomi, anche quando eravamo nel Pd, e che sono uno straordinario strumento di mobilitazione. C'è ancora tanto lavoro da fare.