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Al via la prima Assemblea Nazionale di Italia Viva

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Aperti i lavori dell'Assemblea, con l'intervento di Matteo Renzi.

Si è aperta oggi, a Cinecittà, a Roma, la prima Assemblea Nazionale di Italia Viva. A dare il via ai lavori, dopo l'inno nazionale, due presentatori di eccezione, il parlamentare Luciano Nobili e Ileana Piazzoni, che hanno voluto dare i saluti e i ringraziamenti a tutti coloro che si sono appositamente recati a Roma, per questo evento.

Per l'occasione è stato proiettato un video introduttivo, un omaggio a Federico Fellini, sulle note immortali di Nino Rota.

Subito dopo, è intervenuto Matteo Renzi.

"L'obiettivo di oggi, prima ancora di discutere di organizzazione, è parlare di politica. Parlare di politica non è semplicemente fare un tweet, è avere un orizzonte", ha spiegato Renzi. "Fare politica non è rispondere al populismo col populismo, è fare fatica", ha proseguito Renzi.

Renzi ha proseguito con una rapida carrellata delle news che, nelle ultime settimane, abbiamo letto sui media: dalla crisi in Medio Oriente, all'Emilia Romagna vista come fosse una nuova Stalingrado, fino all'emergenza del coronavirus. "Ogni fine settimana aspettiamo la fine del mondo, è come se fossimo sempre in attesa di notizie shock", ha spiegato Renzi, che ha voluto fare un paragone coi titoli del passato, ad esempio con quelli utilizzati durante la tragedia dell'esondazione dell'Arno. "Oggi i titoli dei giornali sono sempre strombazzati. Ma noi vogliamo vivere questa Assemblea con tranquillità. Ecco perché abbiamo scelto le immagini del Lorenzetti come sfondo ai nostri lavori, come allegoria del buon governo".

"Nel Rinascimento, secondo studi condotti, una persona viveva assistendo raramente ad immagini. Ecco perché un affresco - che richiamava i valori del buon governo - aveva un profondo valore e messaggio", ha proseguito Renzi. "Oggi no, oggi siamo bombardati da immagini: che provengono da tv, Instagram, social. Oggi guardiamo le immagini non con il naso all'insù, ma con le dita all'ingiù, per scorrerle sui nostri display. Circondati da immagini, abbiamo bisogno di decidere su quali fare la storia", ha spiegato Renzi.

"Ecco, il nostro compito è mettere a fuoco le sfide, chiedendoci come fare la storia", ha proseguito Renzi. "Fissare l'agenda, mettere a fuoco le sfide, non è semplice, è una maledizione: significa dover prevedere. Molto più facile è utilizzare i meccanismi della Bestia, il cui algoritmo individua i temi su cui intervenire, sicché non è necessario prevedere, basta commentare il day by day", ha dichiarato Renzi. "Ma Italia Viva ha un obiettivo più grande: farci promotori dell'agenda che serve all'Italia, in un tempo in cui tutti scartano veloci le immagini, noi le fissiamo. Se saremo in grado di farlo, avremo avuto un senso", ha proseguito Renzi.

Renzi ha voluto poi affrontare i temi legati alla Brexit. "La frattura legata alla Brexit, sul breve periodo, è una terribile circostanza. Sul lungo periodo creerà non poche conseguenze", ha spiegato Renzi, ricordando l'auspicio di un collega parlamentare scozzese di poter, un giorno, tornare nell'Unione Europea, nonché la grande commozione provata per il canto dell'addio intonato dagli europarlamentari.

"Vi lascio qui alcune considerazioni sulla Brexit. Un referendum vinto in quel modo, con una marea di fake news, cambia la storia di intere generazioni, per la sottovalutazione del populismo. Il nostro referendum, quello italiano, andava fatto e io non ho cambiato idea. Ma il referendum inglese fu una scelta: evitiamo di dare al populismo l'occasione di scrivere la storia per le nostre generazioni future. Quel che è accaduto ad agosto scorso, da noi, è avvenuto sulla base di una considerazione: evitare, con la nascita del Governo, ad agosto, è il rischio di una possibile Italexit. Vedendo le immagini della Brexit, ho capito che abbiamo fatto bene a evitare che qualcuno, chiedendo pieni poteri, ci portasse fuori dall'Europa", ha spiegato Renzi.

"Faccio una seconda considerazione sull'Europa. Abbiamo bisogno di combattere le fake news, la disinformazione permanente utilizzata da chi desidera uccidere la speranza", ha proseguito Renzi.

"Una terza considerazione: il miglior assist, nella campagna pro Brexit, è stata la sinistra di Corbyn. L'unica sinistra capace di vincere era la sinistra di Tony Blair. Era la sinistra della tecnologia a servizio dell'uomo e non dell'uomo a servizio della paura. Con l'estremismo non si vince e lo sanno anche gli amici americani. Torneremo su questo passaggio, perché - in questi mesi - l'ala a sinistra del nostro parlamento si era innamorata delle idee di Corbyn", ha spiegato Renzi.

"Un quarto insegnamento che ci viene dalla Brexit: Boris Johnson è stato un grande sindaco e sarà un leader pragmatico, che non ha avuto paura di sacrificare un suo ideale pur di diventare primo ministro. In questo senso è un Salvini che ce l'ha fatta", ha dichiarato Renzi. "La politica che metterà in atto Johnson potrà avere effetti emulativi sul resto d'Europa, se l'Europa non si dà una svegliata", ha proseguito Renzi, "abbiamo bisogno perciò di dare una svegliata all'Europa". "Molti dei temi che riguardano l'Europa mancano dal dibattito politico, ma nel prossimo biennio sarà importante sostenere Emmanuel Macron, che rappresenta un argine contro il populismo in Europa", ha spiegato Renzi, per poi passare all'analisi di ciò che accade in Medio Oriente: "il disegno di Erdogan ci riporta ai tempi dell'Impero Ottomano e fa del male all'Europa; l'Italia deve dire con forza no a questo disegno".

"Queste considerazioni servono a introdurre il discorso sulla politica italiana. Ciò che è accaduto ad agosto non è stata una mossa machiavellica. Qualcuno, oggi, guardando ai risultati dell'Emilia Romagna, ha pensato che allora si sarebbe potuto andare a votare. Se avessimo votato a ottobre, l'Italia avrebbe fatto la fine dell'Umbria", ha spiegato Renzi. "Dio solo sa quanto mi è costato l'accordo coi grillini, ma questo è fare politica, andare oltre ai risentimenti personali, per il bene comune", ha proseguito Renzi. "Ecco perché rivendico la mossa del cavallo fatta ad agosto. Faccio politica perché l'Italia torni a crescere e non mi importa se risulto antipatico. Dovendo scegliere, l'Italia viene prima del proprio carattere e della simpatia", ha dichiarato Renzi.

"Io credo che affinché l'Italia possa andare avanti serva una stabilità che non sia immobilismo. Stabilità sì, rinviare i problemi no. A Italia Viva servono tre cose: il tempo, un ideale, il buon governo. Abbiamo il tempo, perché si vota nel 2023", ha spiegato Renzi, che ha proseguito sottolineando qual è la posizione sul riformismo di Italia Viva: "rispettiamo chi considera Giuseppe Conte il possibile leader dei progressisti, rispettiamo chi desidera fare un accordo fra la sinistra e il Movimento 5 Stelle, ma noi saremo da un'altra parte". Un rispetto che è stato anche occasione, per Renzi, per ricordare l'importanza della battaglia all'hate speech. 

"Abbiamo anche l'ideale - ha proseguito Renzi - ed è la lotta la nazionalismo. Guardate cosa è accaduto in Emilia Romagna, dove Salvini ha fatto campagna parlando di chiudere le frontiere a coloro che lavorano grazie alle esportazioni e il turismo". "Il messaggio della chiusura - ha sottolineato Renzi - citofona alle paure del nostro cuore, ma ti ammazza. Ce ne accorgiamo: col sovranismo arriva Trump, che mette dazi, e si smette di essere sovranisti. I sovranisti trovano sempre uno più sovranista di loro che li sovrasta. Ecco perché noi siamo aperti, globali, senza ignorare le debolezze e il mondo che cambia. La globalizzazione per l'Italia è una salvezza, perché ci consente di esportare i nostri talenti e i nostri prodotti. Se volete una politica che si basa sulle paure e sulle chiusure, quella non sarà di Italia Viva". Nel sottolineare i danni del nazionalismo, oggi come nel secolo scorso, Renzi ha voluto fare omaggio a Liliana Segre, cui è stata dedicata la standing ovation della sala: "mi sono commosso a sentire le parole di Liliana Segre al Parlamento europeo", ha spiegato, mentre sui monitor si vedono le immagini e si ascoltano le parole della senatrice a vita, in particolare il passaggio sulla farfalla gialla che vola sopra i fili spinati.

"Per quanto riguarda il buon governo, guardiamo a cosa è accaduto in Emilia Romagna", ha spiegato Renzi, "dove Bonaccini ha vinto proprio grazie al buon governo". "Fare una scommessa sul buon governo non è facile  - ha proseguito Renzi - ma è quella sfida che fa la differenza: Bonaccini ha vinto innanzitutto con il buon governo e non è un caso che in altre regioni non si sia vinto. Bonaccini ha vinto grazie ai sindaci che gli hanno dato una mano e per noi i sindaci in prima linea sono un riferimento assoluto. Bonaccini ha vinto perché Salvini ha attaccato sui bambini, cercando di provocare una guerra ideologica, proprio in Emilia Romagna dove sono nati gli asili nido. Il buon governo vince".

Renzi ha poi dedicato un lungo passaggio alla posizione di Italia Viva rispetto alla riforma della prescrizione, chiarendo che la proposta di Italia Viva sta nel lavorare sul cosiddetto "Lodo Annibali", rinviando di un anno la riforma, e ribadendo la posizione garantista del nostro progetto politico. "Questa nostra proposta tenta di risolvere il problema della prescrizione", ha spiegato Renzi, "coi nostri governi abbiamo allungato i tempi della prescrizione; quella proposta è diventata legge ed è stata cambiata da un assurdo giuridico chiamato riforma Bonafede. Noi non abbiamo cambiato idea: stiamo difendendo la legge Orlando, anche dal Pd stesso. Chiariamolo: se il Pd recupera la sua anima riformista, io sono contento, spero che accada".

Il passaggio successivo è dedicato ai dati, poco confortanti, del Pil: "noi dobbiamo essere pionieri, fare battaglie guardando sul futuro; ecco perché oggi presenteremo le nostre proposte sulla crescita economica e sulla riforma del fisco. Animati dallo spirito dei pionieri, presenteremo il Piano Shock e la riforma dell'Irpef. C'è una sfida culturale, in questo paese, che o facciamo noi o non viene fatta da nessuno. Inoltre, domani, presenteremo gli appuntamenti che avremo nel corso del 2020, a partire dalla scuola di formazione, e dal nostro impegno in fatto di pari opportunità e femminismo. Parleremo del Family Act, se ne occuperà Elena Bonetti. Parleremo della sfida ambientale, degli alberi che stiamo parlando, ma anche della sfida che Enel e Eni possono portare avanti".

"Abbiamo scelto di mettere al centro il sogno. Siamo riformisti che sognano", ha spiegato Renzi, citando i versi di Danilo Dolci e le parole dello scomparso Kobe Bryant. "Abbiamo dinanzi una sfida che fa tremare i polsi: far cambiare il Paese. Io vi conosco, so che questo cammino porterà l'Italia a crescere. Buon lavoro a tutti e mettiamoci al lavoro, affinché il buon governo possa sconfiggere il populismo", ha concluso Renzi.