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Al Senato l'intergruppo parlamentare "Torniamo a discutere di nucleare"

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Intervista a Silvia Fregolent, Il Tempo 23-06-2023

È nato al Senato l'intergruppo parlamentare sull'energia nucleare.

L'iniziativa parte dalla senatrice di Italia viva, Silvia Fregolent, che da anni segue i temi legati all'energia, e che ora vuole rompere uno dei due grandi «tabù» del nostro Paese.

Qual è l'obiettivo dell'intergruppo parlamentare?

«Lo scopo dell'Intergruppo è far tornare centrale nel dibattito politico del nostro paese l'energia nucleare. Dopo quello che è successo con il caro energia, molte persone si sono ravvedute sull'utilità di questo tipo di energia, perché è più pulita rispetto a quella proveniente dalle fonti fossili».

L'energia nucleare potrà guidare la transizione energetica?

«Il nucleare non guida la transizione ecologica, ma è una delle energie alternative a quelle fossili che possono far diventare, al 2050, la produzione di energia elettrica carbon free, come dicono le direttive europee e l'accordo di Parigi sul clima. Energia nucleare e fonti rinnovabili non emettono co2, tutte le altre sì e quindi bisogna fare una scelta di campo se si vuole preservare l'ambiente».

Come si risponde alle critiche al nucleare che vertono su: smaltimento delle scorie, il voto dei referendum, costi e tempi di costruzione delle nuove centrali?

«Lo smaltimento delle scorie nucleari non è stato gestito bene. Nell'Intergruppo abbiamo posto il posto il problema sia di Sogin che di Isin, le due società che si occupano dello smaltimento delle scorie e del decommissioning. Il fatto di arrivare in ritardo su questo tipo di energia, in questo caso, è una cosa positiva perché fa sì che ci si possa accostare a nuovi tipi di centrali nucleari che non producono scorie e che hanno i tempi di costruzione più brevi rispetto quelli della terza generazione avanzata».

Il nucleare potrà essere utile anche per l'indipendenza energetica del Paese?

«Il nucleare, insieme alle rinnovabili, è uno dei modi per rendere più autosufficiente il nostro paese nella produzione di energia rispetto all'importazione del gas. Posto che in Italia, non si sa perché, non si vuole estrarre il gas che pure è presente per una serie di veti incrociati».

Come si supera il problema del Nimby, Not in my backyard; che è stato uno dei problemi per l'individuazione di un sito per la costruzione delle centrali?

«Ci sono state evoluzioni nella dimensione delle centrali nucleari. Le nuove sono molto più piccole e non hanno problemi di sicurezza. La questione dei nimby dovrebbe essere superata con queste rassicurazioni. Ricordo che in Italia esistono comitati anche contro pale eoliche e gli impianti solari, perché deturpano il paesaggio. Ma la crisi energetica che abbiamo appena superato, e non del tutto, ci deve aver insegnato che dire troppi no non porta bene all'economia di famiglie e imprese».

EDO.ROM.