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Agropoli, successo per la candidata di Italia Viva, Elvira Serra

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La notizia su "la Città di Salerno", 27 settembre 2020.

Ben 2247 voti non sono bastati ad Elvira Serra per entrare a Palazzo Santa Lucia, ma le elezioni regionali, ad Agropoli, hanno decretato, pur senza una netta unione, un'innegabile reazione, raffreddando quasi 15 anni di vittorie del Partito Democratico locale. Agropoli, con 1250 preferenze, ha eletto, in qualche modo, la sua leader, incidendo sul successo campano di Italia Viva

Con il 7,13%, rispetto al 7,37% regionale, la provincia di Salerno trascina il giovane partito. E in questa corsa, Elvira Serra ha gareggiato a testa alta, riportando a casa non una vittoria di Pirro ma il punto di partenza di un nuovo domani. Saranno state pure le regionali più facili di sempre per un bookmaker ma anche "una sfida nella sfida - commenta la Serra- iniziata con la mia rinuncia alla carica di vicesindaco nell'attuale amministrazione. La mia libertà di pensiero in favore del cittadino è stata travisata e sono andata via, nonostante un consenso da plebiscito".

Corteggiata da altri partiti, la sua candidatura nella compagine renziana è derivata da una scelta libera "che permettesse di far riconoscere la persona e di riportare la politica al centro, oltre i poteri".

Una decisione che ha sortito il suo effetto anche "sul risultato straordinario con un consigliere eletto nel Salernitano, Tommaso Pellegrino. Ho incontrato Matteo Renzi a Napoli, è stato entusiasta della mia affermazione. Siamo la terza forza della Campania, impresa non da poco." 

Ancor più per un risultato storico conseguito in una città come Agropoli. "Vado molto fiera di aver superato da sola il PD - continua- senza appoggi. Sono riuscita a scardinare un'ultradecennale supremazia. È successo che la mia voce ha superato anni di mancato confronto decisionale."

Se Elvira Serra ha un rammarico è quello di "non aver avuto la forza necessaria per essere eletta. Purtroppo, è mancata l'unità prospettica. Mi sarei fatta ascoltare, soprattutto per quanto riguarda la questione dell'ospedale. Vedremo cosa farà la nuova giunta. La sfida è riaprire. Altrimenti, non c'è campagna elettorale che tenga". 

La sanità, l'occupazione, l'istruzione, "scuole aperte, a qualsiasi compromesso, sostenendo le famiglie e con la massima attenzione. Di ignoranti ne abbiamo abbastanza", rappresentano le sue battaglie per il territorio insieme all'abolizione del voto di genere. "È sbagliato - spiega - perché non riconosce la giusta dignità politica alle donne, che devono camminare di pari passo e in sinergia con gli uomini".

Con i recenti dati, pare che Agropoli tra due anni abbia un altro candidato a primo cittadino. 

"Mi sembra che gli agropolesi si siano palesemente espressi ", conclude.