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Abruzzo, 10 milioni in arrivo per il ripopolamento dei piccoli centri. D'Alessandro: "Una misura che aiuta molto"

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La notizia pubblicata da "il Centro", 17 dicembre 2021.  

Quasi 10 milioni di euro stanziati per il ripopolamento dei piccoli centri. È la somma spettante all'Abruzzo, nell'ambito del "Fondo di sostegno ai comuni marginali", su un totale di 180 milioni di euro assegnati a 1.187 municipalità. Per la regione la misura riguarda 87 Comuni per un totale di 9 milioni 684mila 791,48 euro. La notizia arriva dal deputato abruzzese Camillo D'Alessandro (Italia Viva), vicepresidente della commissione Lavoro.

I Comuni sono stati selezionati per le loro condizioni particolarmente svantaggiate, a causa del "forte rischio di spopolamento, calcolato sulla base di un Indice di vulnerabilità sociale e materiale (Ivsm) elevato e tenendo presente il livello di redditi della popolazione residente. Attraverso questi criteri - si legge nella nota del ministero del Sud e della Coesione territoriale guidato dalla ministra Mara Carfagna, «il Dpcm - adottato su proposta del ministro per il Sud e la coesione territoriale individua 1.101 comuni meridionali, ai quali andranno oltre 171 milioni di euro (il 95,2% del totale), 52 comuni dell'Italia centrale (per 5,5 milioni di euro) e 34 del Nord (3,1 milioni di euro)».

«Le risorse», spiega il Ministero, «potranno essere utilizzate per tre categorie di interventi nei territori soggetti a spopolamento: 1) adeguamento di immobili comunali da concedere in comodato d'uso gratuito per l'apertura di attività commerciali, artigianali o professionali; 2) concessione di contributi per l'avvio di attività commerciali, artigianali e agricole; 3) concessione di contributi a favore di chi trasferisce la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne, come concorso per le spese di acquisto e ristrutturazione dell'immobile (massimo 5.000 euro a beneficiario)». Inoltre, i comuni svantaggiati potranno concedere gratuitamente propri immobili da adibire ad abitazione principale o per svolgere lavoro agile».

«Tuttavia», afferma D'Alessandro, «troppi sono i Comuni abruzzesi, piccoli e delle aree interne, da sempre soggette a spopolamento che sono stati esclusi sulla base dei criteri adottati. Sulla base di questa esperienza dobbiamo iniziare subito una riflessione tecnica e concepire modifiche finalizzate a concentrare la misura innanzitutto sui piccoli comuni e sulle aree interne».

Il deputato di Italia Viva precisa che «i dati mostrano una impressionante riduzione della popolazione residente nel confronto tra il 2019 ed il 1981, ed un livello di reddito medio veramente basso". «il provvedimento è positivo», precisa, «ma i comuni abruzzesi esclusi dal finanziamento sono tanti per la mancanza dei tre criteri. E molti sono piccoli comuni delle aree interne. Vedere i numeri del crollo della popolazione deriva dal mancato ricambio anagrafico e dalle scelte di vita che ti portano fuori da quelle realtà».

Quali le motivazioni e soprattutto le soluzioni? «Se noi misurassimo», conclude D'Alessandro, «quanto abbiamo dovuto investire su frane e smottamenti che derivano dall'abbandono delle aree interne, scopriremmo che bisognerebbe fare un investimento sulle aree interne. La Regione deve fornire vicinanza di servizi, su collegamenti e sanità, e candidare proprio l'Abruzzo come terra che possa accogliere gli abruzzesi e anche i non abruzzesi. Per farlo bisogna promuovere la regione attraverso un'operazione di marketing territoriale. Favorire un nuovo modello di vita potrebbe sembrare retorica, ma se ci crediamo potrebbe essere il più grande investimento fatto in Abruzzo».