L'intervento pubblicato dal "Corriere del Trentino", 3 settembre 2021.
Il partenariato pubblico-privato (Ppp) non s'ha da fare. Sfuma la norma tesa allo sblocco della delicata partita della concessione di A22, in prorogatio dal 2014. Ieri il Consiglio dei ministri avrebbe dovuto partorire un emendamento ad hoc, ma nel decreto-legge «infrastrutture» non ce n'è traccia. «Il capitolo autostrade, tra cui Autobrennero, sarà inserito in un prossimo provvedimento perché c'è bisogno di un ulteriore approfondimento», rassicurano dal ministero.
Tutti i soci pubblici, però, attendevano l'emendamento nel decreto-legge approvato ieri mattina. Nelle scorse settimane, infatti, i presidenti delle Province di Trento e Bolzano erano stati convocati noma ed avevano concordato questo iter legislativo per avviare la procedura del Ppp. Un percorso di cooperazione tra pubblico e privato - proposto, in primis, da Kompatscher, al fine di garantire il controllo da parte dei territori - alternativo all'affidamento in house, che vedrebbe l'arteria in mano ad una società 100% pubblica.
Ma in sette mesi - dall'introdUZIONE della norma liquida-privati (a dicembre) al termine dell'ultima proroga (il 31 luglio) - non si è trovata la quadra sul prezzo di liquidazione dei soci privati, che detengono un esiguo 14% di Autostrada del Brennero spa, controllata per quasi metà delle quote dalle Province di Trento e Bolzano e dalla Regione Trentino-Alto Adige. I soggetti privati Serenissima, Condotte d'Acqua, Banco Bpm e Infrastrutture Cis - per andarsene chiedono una somma che tiene conto anche del Fondo ferrovia (800 milioni), mentre il riscatto forzoso inserito nella legge del 18 dicembre stabilisce il prezzo a 70 milioni, la cifra fissata dalla Corte dei Conti. L'accordo è apparso complicato sin dall'inizio e, alla fine, non è stato raggiunto. Di qui l'opzione del Partenariato pubblico-privato avanzata a fine luglio: il male minore per evitare la temuta gara europea.
Dal Mims garantiscono che l'emendamento «Ppp» è slittato solo per ulteriori e necessari approfondimenti. Si tratta, però, dell`ennesimo rinvio per una concessione scaduta ormai da sette anni e trascinata in avanti da un susseguirsi di proroghe. "Bisogna trovare una soluzione il prima possibile perché siamo in un regime di prorogatio ed entro il 31 dicembre il Fondo ferrovia è atteso nelle casse dello Stato", lancia l'allarme la senatrice trentina di Italia Viva Donatella Conzatti, che sta seguendo da vicino il dossier insieme alla collega di partito e viceministra delle Infrastrutture Teresa Bellanova. "Si tratta di una partita che Fugatti (oggi il principale interlocutore con Roma essendo il presidente della Regione, ndr) non può perdere. Il Ppp mette al centro lo sviluppo dell'A22 in ottica di sostenibilità e digitalizzazione ed è di primario interesse per il Trentino", conclude Conzatti.