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A22, Conzatti: "La norma così come è stata introdotta può provocare ricorsi"

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L'intervento della parlamentare Iv pubblicato dal "Corriere del Trentino", 9 dicembre 2020.

La partita della concessione di A22 sembra ormai arrivata alla conclusione e il risultato sembra indirizzato: la norma liquida-privati rimarrà invariata all'interno del Ristori quater dietro la ferma volontà della ministra delle infrastrutture Paola De Micheli di risolvere la questione una volta per tutte. Che la strada intrapresa dal Governo sia questa è stata confermata anche all'interno del tavolo di maggioranza convocato ieri mattina ieri mattina: le criticità sollevate da Italia Viva sono state ascoltate, recepite e condivise anche da una parte della maggioranza ma non ascoltate.

«Una parte ha preso coscienza che la norma così introdotta può trasformarsi in una problematica e provocare dei ricorsi — racconta la senatrice Donatella Conzatti (Iv) — La posizione opposta, e per cui si sta cercando di arrivare in fondo con la norma impostata in questo modo, è che è necessario risolvere definitivamente questa situazione entro la deadline di dicembre».

Il problema è noto e duplice: decidere se è possibile mantenere i privati all'interno della nuova società in house a cui verrà affidata la concessione per 30 anni oppure no e, nel caso, come liquidare e quanto valutare il 14% delle quote in mano ai privati. Questi ultimi stimano il prezzo a 180 milioni di euro considerando nella valutazione anche il Fondo ferrovia di 800 milioni, mentre il riscatto forzoso inserito nella norma stabilirebbe la valutazione intorno ai 70 milioni come chiesto dalla Corte dei Conti, con una pressoché certa battaglia legale all'orizzonte. Il disaccordo su come gestire una situazione così spinosa all'interno della maggioranza continua quindi ad esserci, ma appare molto difficile che non si arrivi all'esito auspicato dalla ministra De Micheli.

Conzatti da parte sua non molla e ha presentato due emendamenti alternativi per valutare fino in fondo il mantenimento dei privati nella società: «Il primo chiede la scrittura di una nuova bozza d'accordo che preveda la permanenza dei soci privati da sottoporre alla Commissione per il mercato interno visto che nella risposta del 2018 uno spiraglio è stato lasciato — commenta la senatrice — mentre il secondo prevede una proroga di sei mesi con l'apertura di un tavolo tecnico a cui siedano Mit, soci pubblici e società».

La valutazione definitiva di questi possibili subemendamenti alla norma liquida-privati dovrebbe arrivare entro la fine della settimana. «Abbiamo fatto di tutto per provare a garantire una soluzione che a noi sembra migliore e meno problematica per tutte le parti in causa — commenta Conzatti — e se si concludesse con il riscatto e conseguenze giuridiche si prenderà la responsabilità chi avrà deciso in questo modo».