Intervista ad Ettore Rosato del 19/04/2020 per La Sicilia di G. Bianca
«Riaprire è più difficile, ma va fatto. Anzi andava già programmato qualche settimana fa». Il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, presidente di Italia viva, ribadisce la posizione del suo partito e si fa portavoce dell`esigenza di traghettare l`Italia, per gradi ma senza esitazione, fuori dall`emergenza Covid-19: «Serve un patto di lealtà tra tutti i protagonisti della politica del Paese. Noi siamo stati i sostenitori della chiusura quando andava chiuso e molte regioni erano titubanti e non volevano sospendere la produzione. In quel caso il governo nazionale aveva paura ad adottare il lockdown, ma adesso riteniamo sia giunto il momento di porsi con criterio il problema e trovare le soluzioni».
Perché, nonostante in molti scalpitino per il ritorno alla normalità, «non sarà possibile farlo senza una realtà organizzativa solida che va dalla capacità di tracciare i nostri spostamenti a quella di garantire il maggior numero di dispositivi di sicurezza».
Il pensiero alla vera riapertura va a professionisti e imprese:
«La crisi economica sarà durissima, inutile negarselo. E le misure economiche fin qui adottate sono insufficienti, bisogna stare accanto agli imprenditori che soffrono in termini di merito bancario e che rischiano di essere spazzati via dalla mancanza di liquidità».
La straordinarietà del momento impone scelte anche impopolari:
«Siamo sempre stati a favore del rigore economico- assicura Rosato -ma in questa occasione senza un incremento del debito pubblico non ci rialzeremo e se non si fa così l`Italia rischia solo di pagarla più cara nel tempo».
Investimenti ben oltre il piccolo cabotaggio e un un modo per fare arrivare i soldi nelle tasche di chi ne ha più bisogno:
«Bisogna avere più coraggio, occorre semplificare le procedure e serve un punto di equilibrio tra interventi e burocrazia che agisca in maniera virtuosa».
Rosato, fra i big renziani più autorevoli, mantiene invece un profilo istituzionale e non vuole entrare nel merito del dialogo tra sordi che spesso ha caratterizzato il rapporto tra governo romano e le singole regioni:
«Credo che in questa fase il governo centrale dovrebbe solo dire grazie a tutti i governatori senza alimentare le polemiche. Siamo in guerra, ci sono migliaia di morti, non è il momento delle divisioni».
Lo scaricabarile dunque è uno scherma che non paga e rischia di alimentare solo lo scollamento con il Paese reale: «Bisogna per esempio riallineare la capacità di intervento nelle strutture sanitarie al di là del perimetro, che rimane essenziale, delle strutture che si occupano del Covid».
Il leader renziano infine tende la mano al governo regionale:
«So che i nostri esponenti in queste settimane hanno fornito il loro contributo di proposte al presidente Musumeci e che anche in occasione della manovra regionale stanno dialogando attivamente». Un passaggio che secondo Rosato va al di là degli steccati della politica: «Credo sia una testimonianza importante che va oltre i singoli metodi e riporta le cose al loro senso immediato».