Italia Viva

Rosato: "Dopo attacchi a Renzi tutti vogliono riaprire Italia. Grillo? Demagogia"

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Intervista ad Ettore Rosato, Vice Presidente della Camera e Presidente Nazionale di Italia Viva, di Nadia Pietrafitta per La Presse del 30/03/2020

Al lavoro nel suo ufficio a Montecitorio, Ettore Rosato risponde al telefono tra una videochiamata e l'altra. Il 'mood nazionale' circa la proposta fatta da Matteo Renzi sulla possibilità di riaprire il Paese, dice a LaPresse, "è già cambiato. Ci siamo già passati altre volte, l'importante è un risultato".

Dopo gli attacchi a Renzi registrate delle aperture?
Sabato è uscita la sua intervista, domenica i giornali erano pieni di attacchi, oggi sono pieni di tutti quelli che si chiedono come far ripartire l'economia e riaprire l'Italia. Nessuno lo cita ma sono tutti sulla proposta. Ed era quello che volevamo fare. Aprire alla responsabilità, rispetto alla necessità di progettare oggi quello che succederà domani. Non possiamo farci trovare impreparati un'altra volta.

Siamo stati impreparati di fronte all'emergenza?
Lo siamo stati quando, nonostante la crisi in Cina, non abbiamo fatto scorte sufficienti di dispositivi di protezione. Perché magari il problema è stato sottovalutato. Oggi non vorrei che sottovalutassimo la complessità di far ripartire con gradualità e intelligenza un paese come il nostro.

Da dove si parte?
Distinguendo per produzioni e per zone le industrie. Dove il livello di protezione dei dipendenti sia garantito.

Grillo propone il reddito universale.
Siamo nella demagogia perché il reddito qualcuno lo dovrà pur produrre per poterlo distribuire. La cultura di Grillo e purtroppo ancora quella del M5S, è che non importa produrre l'importante è distribuire. Un Paese così non regge. Poi è chiaro che nell'emergenza, in questa fase, va garantito il sostegno a tutti da parte dello Stato. Eviterei di occuparci dei ricchi.

L'Europa però tentenna e la Germania ripropone il Mes quale strumento contro la crisi.
L'Europa è silente di fronte a Orban che prende pieni potere a tempo illimitato e poi invece di assumere con rapidità una decisione per ,mettere in campo risorse per far ripartire tutta l'Unione insieme, disquisisce di meccanismi e di vincoli. Mi sembra che manchi il senso di responsabilità. 

L'Italia che deve fare? Salvini suggerisce di lasciare l'Ue sbattendo la porta...
Se sbattiamo la porta, non ci risolleviamo più perché, come tutti gli economisti spiegano, la forza del nostro Paese sta anche nella sua presenza in Europa. Bisogna fare una battaglia fino in fondo, costruendo alleanze e spiegando che l'economia europea è ormai sempre più connessa. L'impoverimento dell'Italia, che è la seconda manifattura europea, penalizzerebbe tutti.

Per fare questa battaglia Conte è l'uomo giusto?
Conte è il presidente del Consiglio, non mi sembra che ci sia una discussione di nessun tipo su questo. Nell'emergenza il Paese deve essere unito, anzi io penso che sia molto importante che maggioranza e opposizione, in una crisi così ampia, lavorino insieme nell'interesse del Paese.